Al Freccia Rossa domenica X Factor
Lei è soul, per lui esiste solo l'hip hop. Lei si è da poco avvicinata alla musica, lui infila testi e basi dai tempi del liceo. Lei si è presentata al pubblico con il semplice nome di battesimo, lui ha eletto a etichetta artistica proprio il «fattore X» richiesto nel programma.
Diversi, diversissimi. Ma con una cosa in comune. Anzi, due: la partecipazione al talent show di Sky e l'esibizione di ieri pomeriggio - a fianco di un'altra ex concorrente di «X Factor», Cixi - al centro commerciale Freccia Rossa, in viale Italia in città.
Una performance ridotta per Yendry, anticipava la quasi ventenne alla vigilia del concerto, a causa «dei problemi alle corde vocali», che già l'avevano afflitta durante la trasmissione.
E che incideranno sull'evoluzione della sua carriera ancora per un po': «Finché non sarò completamente guarita - annuncia la giovane cantante - non potrò dedicarmi seriamente alla musica». Ora si sta curando, in vista della rinascita. «Non riesco a vedermi e a riascoltarmi in video, è un ostacolo che non ho superato. Le mie interpretazioni non sono al top, e questo mi fa rabbia», spiega. Sa che potrebbe rendere «molto di più», purtroppo però «il pubblico mi ha conosciuto con questi standard. Non appena starò bene intendo studiare, studiare e studiare. E farmi conoscere nuovamente nella mia forma migliore».
Lui, il bolognese Ics (al secolo Alessandro Grimaldini, 30 anni da compiere), la vittoria l'ha sfiorata, contendendosi lo scettro con Chiara e Davide. Ha il merito di aver portato l'hip hop nel panorama dei talent show italiani, contribuendo in parte all'emersione di un genere talvolta «compresso».
Eppure non tutti la pensano così. «Sono stato criticato - rivela Ics - mi è stato detto che l'hip hop non si fa in televisione, ma in strada. Ma Eminem e altri grandi artisti li abbiamo conosciuti grazie alla televisione, no?».
D'altro canto non sono mancate le lodi, i plausi al coraggio «di portare l'hip hop in un luogo in cui non c'era mai stato. Io dico solo che ho cercato la mia occasione». E l'ha colta, eccome. Come afferma lui stesso senza inciampare in false modestie.
«Non vorrei sembrare vanitoso - dichiara il giovane artista -, ma dal primo provino ho sempre creduto al fatto che sarei stato ammesso e che non mi sarei limitato a qualche puntata, ma sarei arrivato sino in fondo». Oltre all'autostima, evidente da questa dichiarazione, a supportare Alessandro Grimaldini in arte Ics nel suo cammino verso il secondo posto sono stati «Morgan e Luca Tommassini. Hanno creduto in me quando nessuno era disposto a farlo. Hanno cercato di venirmi incontro: vorrei che si capisse che all'interno del programma non siamo soldati, le scelte vengono condivise con noi, per aiutarci a dare il meglio».
Un meglio che è confluito, nel caso di Ics, in un ep, di cui ieri nell'incontro con i bresciani ha proposto i brani. Nulla di inedito, quindi. Perlomeno non live. «Sto lavorando a qualcosa di nuovo», è alla fine della performance il laconico annuncio del rapper.
Raffaella Mora
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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