Al Der Mast omaggio a Mauro Repetto e agli 883
Non poteva che finire com’è finita: tutti insieme appassionatamente e altrettanto confusamente on stage, per urlare a squarciagola «Hanno ucciso l’Uomo Ragno», l’hit per antonomasia degli 883 che per una volta ha visto quale frontman non l’"ovvio" Max Pezzali, ma il redivivo Mauro Repetto. È successo giovedì sera al Teatro Der Mast di Brescia, al termine di una delle tante presentazioni in giro per l’Italia del libro «Non ho ucciso l'uomo ragno. Gli 883 e la ricerca della felicità» scritto a quattro mani da Repetto con il giornalista, scrittore, autore televisivo e deejay Massimo Cotto, sul palco nel lato A della serata – seduto a fianco dell’"eroe riluttante della canzone italiana degli anni Novanta" – per rispondere alle sollecitazioni di Stefano Rizzo della Nuova Libreria Rinascita.
Illuminante, in particolare, la risposta del 54enne genovese alla domanda «Cos’hai fatto in tutto questo tempo?» visto e considerato che tutti in sala sapevano della fuga negli States a caccia del sogno americano e del ritorno in Europa alle dipendenze di Disneyland Parigi, Repetto ha preferito buttarla sul «Noodles»-De Niro di «C’era una volta in America»: «Sono andato a letto presto», che è poi l’incipit della «Recherche» di Proust.
Fra i tanti personaggi famosi citati dal «ballerino che non ha mai saputo ballare», sono più volte stati fatti nome e cognome dello scopritore degli 883, Claudio Cecchetto: «Per me è il Walt Disney italiano», ha azzardato Repetto, ricordando – fra le risate del folto e coinvoltissimo pubblico – che Max Pezzali si era presentato al primo incontro con Cecchetto «tenendo l’autoradio sotto l’ascella, come del resto faceva sempre».
Di azzardo in azzardo, si è arrivati a parlare di un disco davvero azzardato quale «ZuccheroFilatoNero», primo e finora unico album che Mauro Repetto ha pubblicato da solista dopo aver abbandonato gli 883. Parlare e anche cantare, vedasi Greg Dallavoce con «My Love» o Auroro Borealo con «Voglia di cosce e di sigarette». Un antipasto del gran finale con l’aggiunta dei vari Alberto Belgesto e Dario Bertolotti, che ha visto l’incontenibile Borealo rivelare, prima di esibirsi in «Come mai» insieme al suo idolo: «È il momento più bello della mia vita».
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