Cultura

Ai «Pomeriggi in San Barnaba» si parla di fascismo

Si parte il 4 ottobre e si va avanti fino al 29 novembre, ogni martedì alle 18 nell’Auditorium di piazzetta Arturo Benedetti Michelangeli
L'auditorium di San Barnaba in una passata occasione dei Pomeriggi -  © www.giornaledibrescia.it
L'auditorium di San Barnaba in una passata occasione dei Pomeriggi - © www.giornaledibrescia.it
AA

I «Pomeriggi in San Barnaba» costituiscono uno degli appuntamenti più apprezzati dalla città. Si parte il 4 ottobre e si va avanti fino al 29 novembre, ogni martedì alle 18 nell’Auditorium di piazzetta Arturo Benedetti Michelangeli. Gli incontri, promossi dal Comune e Fondazione Calzari Trebeschi, cui è affidata la curatela e il progetto scientifico, sono dedicati al «Fascismo italiano. Un bilancio storico» nel centenario della marcia su Roma del 1922.

«Abbiamo individuato otto snodi - ha spiegato Mario Bussi della Fondazione - del periodo fascista. Nella scelta dei relatori abbiamo cercato unire personalità molto note e ricercatori più giovani». Parleranno di nascita e avvento del fascismo in Italia; del rapporto con la Chiesa cattolica, di colonialismo e di antifascismo; di guerra mondiale e guerra civile per analizzare la Repubblica di Salò e infine l’Italia repubblicana.

«Scegliere di affrontare il fascismo italiano è importante - - ha concluso Bussi -, ma anche per la storia europea considerato che abbiamo dato i natali ad uno dei fenomeni decisivi della storia del Novecento». Il programma completo è scaricabile dal sito www.comune.brescia.it. «Il modello a cui i pomeriggi si sono ispirati è quello della "università popolare" - ha introdotto l’assessore alla Cultura, Laura Castelletti ricordando che l’ultimo ciclo interrotto per la pandemia dedicato al cambiamento climatico verrà riproposto a primavera -: scegliere un tema di carattere storico, filosofico, politico, scientifico e chiamare a trattarlo gli studiosi italiani più autorevoli, significa esprimere divulgazione per un pubblico curioso e desideroso di approfondire».

«La partecipazione numerosa che la cittadinanza ha sempre riservato ci conforta della bontà della scelta - ha osservato il sindaco Emilio Del Bono -. Brescia ha sete di cultura di grande qualità e questo ciclo ne è la dimostrazione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia