Agostino Orizio, il memorabile concerto «dei Papi»
Teletutto manderà in onda sabato, alle 20.30 uno dei più importanti concerti diretti dal maestro Agostino Orizio, del quale ricorre quest’anno ricorre il centenario della nascita. Si tratta dell’evento svoltosi il 22 novembre 1997 in Vaticano in onore di papa Paolo VI alla presenza di Giovanni Paolo II, dell’allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, e del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano.
Nell’occasione, l’Orchestra del Festival di Brescia e Bergamo, con la partecipazione del soprano Hyejin Kim, del tenore Robert Lee e del baritono Marco Camastra, eseguì J. S. Bach, Corale Jesus bleibet meine Freude, dalla Cantata BWV 147 per la festività della Visitazione della Beata Vergine Maria; la Messa in sol maggiore di Schubert D 167 e il «Te Deum» in do maggiore di Haydn. Il concerto ebbe luogo nell’immensa Aula Paolo VI, già nota come «Sala Nervi» (dal nome del progettista che la realizzò nel 1971).
Dinanzi a un imponente schieramento di decine e decine di cardinali e vescovi americani riuniti per il grande Sinodo, il card. Agostino Casaroli commemorò papa Montini nel centenario della nascita. Seguì il concerto diretto dal m° Orizio e infine papa Giovanni Paolo II concluse la cerimonia con un saluto. Il pontefice volle singolarmente citare tutti gli artisti e rallegrarsi col direttore, i solisti e i rappresentanti dell’Orchestra e del Coro.
«Il Santo Padre - ricordò Orizio una decina d’anni dopo in un’intervista pubblicata dal nostro giornale - mi rivolse parole davvero affettuose e soprattutto espresse la sua profonda ammirazione per Paolo VI». Alla commossa manifestazione avevano fra l’altro assistito l’allora ministro Carlo Azeglio Ciampi, il senatore Francesco Cossiga, il sindaco di Brescia Mino Martinazzoli, oltre a un infinito stuolo di personalità italiane e straniere, tra cui il cardinale Joseph Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI. Lo stesso concerto commemorativo venne successivamente replicato a Milano, nella basilica di S. Ambrogio, il 13 febbraio 1998.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato