Cultura

Agostino Orizio: coraggio e passione di uno stratega della musica

In Sala Libretti al GdB il figlio Pier Carlo, Colli e Bizzarini, moderati da Nunzia Vallini, sul fondatore del Festival
  • L'incontro in Sala Libretti dedicato al Maestro Agostino Orizio
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Uno stratega della musica. La felice definizione di Marco Bizzarini ben riassume le diverse anime di Agostino Orizio - musicista curioso, formidabile organizzatore, abile politico - raccontate ieri, per introdurre le numerose iniziative in suo onore a cento anni dalla nascita, nella Sala Libretti del Giornale di Brescia dal figlio Pier Carlo, dal pianista Federico Colli e dallo stesso Bizzarini, musicologo e collaboratore del GdB, moderati dal direttore Nunzia Vallini. Parlare di Agostino Orizio significa, inevitabilmente, ripercorrere decenni di storia della musica bresciana che ruotano attorno alla sua più acuta intuizione e inestimabile eredità: il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo.

«Una storia che comincia nel 1964» ha ricordato Pier Carlo, oggi direttore artistico al timone della nave progettata e costruita dal padre «con una rassegna che rendeva omaggio ad Arturo Benedetti Michelangeli per i suoi 25 anni di insegnamento, ma che nel 1965 assunse i caratteri che ne avrebbero garantito il longevo successo: la collaborazione con Bergamo e l’innovativa formula tematica, che ha condotto il pubblico in ogni edizione alla scoperta di un autore, di un linguaggio, di un’epoca in compagnia delle stelle più luminose della storia del pianoforte degli ultimi decenni». «La fortuna di Brescia».

Agostino Orizio, di cui ricorre il centenario della nascita
Agostino Orizio, di cui ricorre il centenario della nascita

Dell’aura leggendaria del Festival ha parlato anche Federico Colli, ricordando «i primi incontri, da bambino, con il Maestro Orizio, a cui strappavo ricordi del mio mito, Arturo Benedetti Michelangeli. E poi le tante serate da spettatore, ad ascoltare i più grandi in teatro, prima di salire io stesso su quel palcoscenico, vincendo l’emozione doppia di suonare in casa». Oggi che è concertista affermato, Colli trova che Brescia non si renda conto della sua fortuna: «I grandi artisti e manager musicali nel mondo conoscono la nostra città grazie al Festival, spesso destiniamo la nostra ammirazione ad altri senza considerare lo straordinario valore di una rassegna così carica di storia e al tempo stesso ancora capace di offrire programmi di altissimo livello».

IL RICORDO DI AGOSTINO ORIZIO

Teletutto renderà omaggio ad Agostino Orizio trasmettendo per cinque sabati, dal 23 aprile al 21 maggio, altrettanti concerti diretti dal Maestro e selezionati da Marco Bizzarini, che spiega così i criteri che lo hanno guidato nella scelta: «Ho privilegiato concerti di particolare valore storico e con interpreti di primo piano, ma con un repertorio facilmente accessibile per il grande pubblico, con capolavori, tra gli altri, di Bach, Haydn, Mozart, Beethoven che furono tra le grandi passioni musicali del Maestro, in particolare in ambito sacro. Tutti i concerti sono degli anni ’90, quando Orizio era già settantenne, e riflettono il cammino di un direttore in cui maturità ed esperienza non avevano soffocato l’entusiasmo».

Il Festival ha in programma molte altre iniziative in ricordo del fondatore. «Cominciamo con due concerti che precedono l’inaugurazione del Festival» spiega Pier Carlo Orizio «in programma a Brescia il 19 e a Bergamo il 20 aprile, protagonisti una leggenda vivente come Martha Argerich e il formidabile Arcadi Volodos, artisti che riflettono entrambi la capacità di mio padre di intuire il talento ancora prima che sbocciasse compiutamente. Il 6 maggio sarà la città a ricordarlo con un incontro nel Salone Vanvitelliano, mentre il 14 lo farà il suo paese, Cazzago San Martino, di cui fu a lungo sindaco, con alcuni strumentisti della Filarmonica del Festival, il coro “I piccoli musici” e l’attore Filippo Garlanda che intrecceranno musica e memoria». Su sollecitazione di Nunzia Vallini, la chiusura spetta a Federico Colli, che per definire Agostino Orizio sceglie tre parole: coraggio, lungimiranza e passione. Un perfetto riassunto della serata e di una vita intera.

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