A piedi nudi sull'acqua con Christo
«A gentle disturbance and then we're gone». Un lieve disturbo e poi ce ne andiamo.
Ecco Christo, l'artista che lavora per farci sentire le cose, il caldo, il vento, l'acqua. Per farci vedere le dimensioni, toglierci dagli schermi piatti della realtà virtuale e spingerci a partecipare all'esperienza del suo viaggio. L'uomo che a ottant'anni lavora ancora a progetti unici, che non si possono comprare e che in poco tempo se ne vanno.
Sono «espressione della libertà, la libertà dal possesso», dice lui. «Piccoli disturbi», li definiva la moglie Jeanne-Claude scomparsa nel 2009 e sempre presente nei suoi racconti, nei suoi lavori. Come The Floating Piers, presentato ieri sera nell'auditorium Santa Giulia pieno ovunque, negli spazi a sedere, in quelli in piedi e pure nelle due sale laterali con maxischermo.
La passerella galleggiante nel lago d'Iseo, percorribile dal 18 giugno al 3 luglio, ("Meglio camminarci sopra a piedi nudi. Non chiedetemi che cosa significhi, è l'esperienza che conta") fa parte dei lavori che dal 7 aprile al 18 settembre si potranno vedere nelle sale del museo di Santa Giulia all'interno della mostra Christo e Jeanne-Claude Water Projects, curata da Germano Celant.
Fotografie, disegni, progetti: materiale di lavorazione. Quello che, una volta venduto ai collezionisti, paga le fatture per allestimenti che coprono simboli del potere come il Reichstag a Berlino, scogliere in Australia o chilometri e chilometri di distese tra la California e il Giappone, paesi uniti dai famosi ombrelli di metà anni Ottanta.
Ironico, leggero, di una grazia ruvida, Christo non mette barriere particolari tra sé e il pubblico. Anzi, lo coinvolge come parte attiva nelle sue opere, progettate e inseguite da sempre con la moglie. A volte con successo, sono 22 i lavori effettivamente realizzati, altre no: ben 37 volte ha dovuto abbandonare le imprese.
La prossima? Dopo The Floating Piers coprirà con teli sospesi dieci chilometri del fiume Arkansas e realizzerà la più grande scultura al mondo nel deserto di Abu Dhabi, una piramide mozzata fatta di 410mila barili di petrolio. La Mastaba sarà, tra l'altro, l'unica sua struttura permanente. Sembra impossibile? Forse, dato che lavora a questo progetto da 40 anni. Eppure, quando lo senti parlare, con Christo sembra tutto facile. Anche camminare sulle acque.
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