Cultura

A Brescia il Video Sound Art Festival con installazioni e performance

La rassegna milanese porterà le opere di artisti contemporanei tra Mo.Ca, Nuovo Eden e Bunkervik dal 10 al 19 novembre
  • Alcune opere degli artisti che esporranno al Video Sound Art Festival
    Alcune opere degli artisti che esporranno al Video Sound Art Festival
  • Alcune opere degli artisti che esporranno al Video Sound Art Festival
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  • Alcune opere degli artisti che esporranno al Video Sound Art Festival
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    Alcune opere degli artisti che esporranno al Video Sound Art Festival
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Il Video Sound Art Festival, il festival di arte contemporanea attivo a Milano dal 2010, arriva per la prima volta con le sue installazioni e le sue performance a Brescia dal 10 al 19 novembre.

La tredicesima edizione dal titolo «Babel» è un progetto espositivo diffuso in tre città della Lombardia: dalla fine di novembre ci sarà un appuntamento nella città di Bergamo (24-25 novembre) e poi la rassegna passerà a Milano (29 novembre-3 dicembre). 

Questa edizione del festival si concentra sulla natura ambigua del linguaggio: dalle indagini sulle lettere degli alfabeti del mondo condotte dal gruppo editoriale olandese MacGuffin alle ricerche sull’identità espressa attraverso il linguaggio video realizzate dalla curatrice Laura Lamonea presso la CNAP - Centre national des arts plastiques di Parigi. Le opere video selezionate dalla collezione francese saranno presentate durante il festival accanto a nuove produzioni internazionali. 

A Brescia

La 13esima edizione di Video Sound Art Festival partirà da Brescia e coinvolgerà tre sedi: il Mo.Ca, il Bunkervik (ex rifugio antiaereo edificato negli anni ’40) e il cinema Nuovo Eden.

Le sale del Mo.Ca e i corridoi del Bunkervik ospiteranno il percorso espositivo costituito da una prima sezione di opere - installazioni video, sculture e performance - dedicata alla lingua madre, alla lingua imposta e reinventata, alle lettere che aprono una riflessione sul rapporto tra la parola e il mondo. Presso la sala Conversazioni, sala nobiliare del Mo.Ca, confluiranno le ricerche condotte dai curatori Kirsten Algera ed Ernst van der Hoeven con un’installazione dedicata al tredicesimo numero del progetto editoriale MacGuffin. I visitatori saranno invitati ad interagire con i contenuti della rivista con il supporto di mediatori del festival. L’intento ècreare uno spazio di lettura e discussione, un luogo di scambio senza appuntamento preciso, per catalizzare una riflessione collettiva sul ruolo della lettera dal punto di vista del femminismo, delle identità culturali, dell'ecologia o dell’emancipazione. Dal pixel, elemento base della lettera digitale, all'impatto culturale della tipografia araba. 

Il festival proseguirà al cinema Nuovo Eden con un programma di screening composto da opere video provenienti dalla collezione CNAP e film selezionati in collaborazione con il team del cinema bresciano. Le opere, attraverso materiali recuperati – dalla documentazione televisiva, dalla rete e da archivi – rivelano narrazioni di resistenza, raccontano storie e aprono a nuove formule interpretative, soffermandosi sugli aspetti del reale più difficili da catturare. 

Il programma completo sarà comunicato nelle prossime settimane.

Gli artisti

Il festival prevede la presentazione delle opere video di 10 rinomati artisti: Haig Aivazian, Giuseppe Boccassini, David Claerbout, Jordi Colomer, Alexandre Erre, Cyprien Gaillard, Camille Henrot, Rania Stephan, Hito Steyerl, Natália Trejbalová. 

La selezione è a cura di Laura Lamonea, il progetto espositivo è stato ideato da Laura Lamonea e co-curato da Erica Petrillo.

Accanto al percorso espositivo nelle sale del Mo.Ca è previsto un programma performativo che ospiterà gli interventi degli artisti Marilisa Cosello, Andrea D’Amore e la nuova produzione dell’artista Angela Xu. La performance di Marilisa Cosello coinvolgerà gli studenti del Liceo Classico Arnaldo e del Liceo Artistico Tartaglia-Olivieri di Brescia con una riflessione sul linguaggio degli apparati di potere e su come questi regolino i rapporti tra individui. 

L’intervento di Andrea d’Amore si svilupperà in relazione alle opere in mostra e potrà essere rivelato solo durante la sua effettiva realizzazione. Nella sua pratica l’artista studia e indaga dinamiche antropologiche. Le sue performance sono concepite come esperienze conviviali, occasioni per un dialogo sul poter essere e sullo stare insieme. 

Angela Xu, vincitrice dell’Open Call Babel Rebuilt coordinata da Erica Petrillo, presenterà un’installazione nella Sala Diana del MO.CA, sede della sua residenza nel mese di settembre, e una performance nei giorni inaugurali del festival. L’opera nasce dallo studio e dalla rielaborazione di brani riguardanti i rapporti delle generazioni diasporiche con la lingua madre. L’indagine ruota intorno al linguaggio e alla sua capacità di modellare strutture culturali attraverso storie personali.

Il progetto è stato premiato da una giuria d’eccezione, composta da Kirsten Algera - direttrice creativa e curatrice di MacGuffin – The Life of Things; Delany Boutkan - curatrice e ricercatrice presso Nieuwe Instituut di Rotterdam; Barbara Casavecchia - scrittrice e curatrice; Ala Tannir - architetto e curatrice; Laura Lamonea ed Erica Petrillo del dipartimento curatela di Video Sound Art. 

Chi partecipa

Il festival ha ottenuto il finanziamento del Comune di Brescia e del Comune di Bergamo con il progetto «Per fare una pista da ballo non devi far altro che ballare» sviluppato all’interno dell’iniziativa Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Con il sostegno della Fondazione Cariplo, il dipartimento educazione di Video Sound Art ha coinvolto docenti e studenti del Liceo Classico Arnaldo e il Liceo Artistico Tartaglia-Olivieri di Brescia e del Liceo Scientifico Lussana di Bergamo. Gli studenti hanno preso parte ad un ciclo di incontri condotti da educatori, curatori, artisti e dai ricercatori del Centro di Design e Creatività del Politecnico di Milano, oltre che a ospiti internazionali come Dagmara Wyskiel, direttrice della Biennale SACO in Cile e Marie Claude Souaid, antropologa di Beirut. 

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