Cultura

8 marzo, i film e le serie per festeggiare le donne

Netflix e UN Women, l'Ente delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere e l'empowerment femminile, lanciano «Scelti da lei»
Davanti alla tv - © www.giornaledibrescia.it
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E se per questo 8 marzo a scegliere un film o una serie per noi fosse Sophia Loren? Oppure Salma Hayek? E, perché no, la protagonista di Orange is the new black, Laverne Cox? Per la Giornata Internazionale della Donna, quest'anno dedicata al tema «I am Generation Equality: Realizing Women's Rights (Generazione uguaglianza: per i diritti delle donne e un futuro di uguaglianza)», Netflix e UN Women, l'Ente delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere e l'empowerment femminile, lanciano «Scelti da lei»: una speciale collezione di serie, film e documentari curata da creatrici e talenti femminili, davanti e dietro alla macchina da presa, in ogni parte del mondo.

Una galleria, disponibile su Netflix tutto l'anno, composta da 55 titoli selezionati da altrettante pioniere del cinema, della tv e dell'intrattenimento, da Yalitza Aparicio a Millie Bobby Brown, Laurie Nunn, Lana Condor, Petra Costa, Ava Duvernay, Francesca Comencini, per (ri)scoprire le storie e i personaggi che hanno ispirato le donne che ci ispirano. «Questa collaborazione - spiega Anita Bhatia, Deputy Executive Director di UN Women - nasce per vincere la sfida di raccontare le storie delle donne e dimostrare le donne in tutta la loro diversità. È la volontà di rendere visibile l'invisibile e di dimostrare che solo rappresentando e includendo pienamente le donne sullo schermo, dietro la macchina da presa e nelle nostre storie, la società potrà veramente fiorire».

Si va da Unbelievable a Followers, Lionheart, Sex Education, Miss Americana, Storia di un matrimonio, Il silenzio degli innocenti, Joan Didion: il centro non reggerà, Nothing Hill, 2001: Odissea nello spazio, ma anche House of cards o Luna Nera. Tutti titoli che hanno permesso di iniziare conversazioni importanti, spesso difficili, contribuendo a mettere in discussione il modo in cui vediamo il mondo, perché sono stati creati da donne, perché hanno raccontato le donne, perché hanno aiutato a sfidare lo status quo dell'intrattenimento.

«Tutti dovrebbero essere portavoce dei diritti e della libertà delle donne. È l'utopia più importante dei nostri giorni», spiega Francesca Comencini. Il suo consiglio è per What Happened, Miss Simone, il documentario di Liz Garbus sulla cantante e attivista statunitense Nina Simone. «Avere un mondo in cui tutti siano realmente rappresentati è la vera democrazia», aggiunge Laverne Cox, prima attrice transessuale candidata per un premio Emmy (il suo suggerimento, il documentario Brené Brown: Trovare il coraggio). «Orange is the New Black - racconta sulla serie che l'ha lanciata - è il primo progetto in cui mi sono sentita genuinamente empowered come donna, grazie alla donna al timone, Jenji Kohan, e alle molte donne registe, scrittrici, produttrici e componenti della troupe. Così come alla storia che aveva al centro donne diverse in un modo mai visto prima. Questo show ha creato uno spazio per me, come donna trans nera, che ha dato spazio ad altre donne trans di ogni etnia per essere realmente viste nel profondo della propria umanità».

A scorrere i titoli, forse non stupisce scoprire come una diva come Sophia Loren si sia in qualche modo ritrovata nella vicenda di un'altra regina, dello Stato Britannico, scegliendo la serie The Crown. «Ci vogliono resilienza e coraggio per essere se stessi - spiega lei - La resilienza e la capacità di resistere e affrontare ciò che la società si aspetta da te senza mai essere vittima delle aspettative altrui. E il coraggio di non sacrificare ciò che sei anche quando questo potrebbe alzare meno polvere nel breve termine».

Ma non è solo questione di storie. «Le serie tv e i film hanno il potere di riflettere e di dare forma alla cultura popolare - aggiunge Dr. Stacy L. Smith, Fondatrice della USC Annenberg Inclusion Initiative - L'inclusione dietro la macchina da presa porta a una maggiore inclusione sullo schermo. È incoraggiante che il 20% dei film originali Netflix dell'anno scorso abbia avuto una donna alla regia. C'è ancora molto da fare per raggiungere l'uguaglianza, ma riconoscendo il talento femminile di ogni parte del mondo, speriamo che più donne si sentano incoraggiate a raccontare le loro storie».

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