Cultura

100 anni fa nasceva Stan Lee, leggenda dei fumetti e del mondo Marvel

L'ideatore di numerosi supereroi era morto nel 2018. Una vita dedicata al genio e alla creazione di personaggi indimenticabili
Stan Lee, fumettista creatore del mondo Marvel - © www.giornaledibrescia.it
Stan Lee, fumettista creatore del mondo Marvel - © www.giornaledibrescia.it
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Umanità e fantasia. Uomo reale e supereroe. Persone che hanno problemi tutti i giorni e altre che combattono per risolvere questi guai. Due universi in contrapposizione, sì, che solo il tocco magico della matita di Stan Lee, nato il 28 dicembre di 100 anni fa, riusciva ad accomunare così bene.  

Il regista, sceneggiatore, produttore, imprenditore e responsabile della creazione cinematografica e su carta del mondo Marvel è morto a Los Angeles nel 2018. Era considerato una vera e propria leggenda nel mondo dei fumetti.  

«The Man» - così soprannominato per i suoi incredibili successi - aveva dedicato tutta la carriera al disegno di vignette, riuscendo ad affermarsi e diventare capo dell’impero Marvel, società che attualmente domina l’industria fumettistica e cinematografica mondiale. 

La carriera 

  • Addio a Stan Lee, il papà dei supereroi della Marvel
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Stanley Martin Lieber, com'era registrato all'anagrafe di New York, venne assunto a soli sedici anni come assistente editoriale alla «Timely Comics», casa per la quale iniziò a scrivere e disegnare, firmandosi con lo pseudonimo di Stan Lee. 

L’anno della svolta fu il 1961, quando il non più giovanissimo americano, insieme a un altro genio dei fumetti, Jack Kirby, creò «I fantastici Quattro». Una storia dove c'erano i supereroi, ma anche tanta umanità. Un qualcosa che fino ad allora non c’era mai stato e che, da lì a poco, avrebbe rivoluzionato l’intero panorama comics, contrapponendosi all’impero della «DC».

Nel 1962 iniziò a lavorare anche con il designatore Steve Ditko, con il quale ideò «Spider-Man».

Stan Lee, Jack Kirby e Steve Ditko, il famoso trio del fumetto - © www.giornaledibrescia.it
Stan Lee, Jack Kirby e Steve Ditko, il famoso trio del fumetto - © www.giornaledibrescia.it

Il trio dei geni del tratto di grafite continuò a sfornare idee e personaggi diventati poi successi indimenticabili per grandi e piccini. Tanto che, nel 1972, Lee divenne presidente e direttore editoriale del gruppo Marvel, lavorandoci per quasi 60 anni e inventando uno stile tutto suo conosciuto poi in tutto il mondo, «il Marvel Style».

La carriera di Lee è poi andata avanti negli anni. Un uomo laborioso che voleva cimentarsi in tutti i mondi a lui vicini: divenne infatti scrittore per giornali, romanziere e conduttore di un programma televisivo tutto suo. Nel 2000 andò anche a lavorare per la DC, l’azienda concorrente, per un lavoro di reinterpretazione dei supereroi di punta della casa in chiave umoristica.  

L’americano cercò inoltre di essere presente il più possibile nelle sue opere, talvolta cimentandosi come comparsa (o «cameo») in fumetti, serie tv o negli stessi film. 

I successi più importanti 

Una raccolta di fumetti della Marvel Comics - © www.giornaledibrescia.it
Una raccolta di fumetti della Marvel Comics - © www.giornaledibrescia.it

Stan Lee è stato un rivoluzionario della cultura pop contemporanea. Un uomo che, grazie alle sue invenzioni, è riuscito ad avvicinare al suo mondo anche gli adulti. I suoi personaggi erano sì spacconi, sì «super», ma anche imperfetti, insicuri, umani. Tratti di uno stile presente in tutte le prime celebri opere del genio americano.

I fantastici quattro. È la storia di quattro astronauti che, in seguito a un incidente avvenuto nello spazio, acquistano quattro superpoteri differenti. C’è un uomo dotato di un'elasticità fuori dal comune, un altro fatto di roccia, la donna che può diventare invisibile e l’ultimo dei quattro che controlla il fuoco. Questi sono sì supereroi, ma pur sempre personaggi rappresentati e circondati dalle mille difficoltà della vita.  

L’incredibile Hulk. Racconta di uno scienziato che, a causa di alcune radiazioni che hanno irradiato il suo corpo, si trasforma in un rabbioso mostro verde ogniqualvolta si innervosisce. Hulk - questo il nome della creatura - è un uomo superpotente e arrabbiato, le cui emozioni si manifestano senza controllo. Le sembianze sono simili a quelle del mostro di Frankenstein, per il quale Stan Lee ha sempre avuto un debole. 

Spider-Man. È forse la migliore rappresentazione dell’umanità di un uomo che diventa «super». Un adolescente pieno di insicurezze e timori che, dopo essere stato morso da un aracnide, viene dotato della capacità di camminare sui muri e di lanciare ragnatele dalle mani. All’inizio Spider-Man era una comparsa del fumetto «Amazing Fantasy», ma ben presto ottenne una celebrità tale da possedere raccolte e film interamente a lui dedicati. Un’icona della generazione contemporanea. 

Thor. Lee possedeva un’immaginazione talmente ampia da permettergli di potersi tuffare, durante la creazione dei suoi personaggi, anche nella mitologia di popoli antichi. Thor proviene infatti dalla mitologia normanna e rappresenta il Dio del Tuono. Un uomo biondo dotato di elmo e un magico martello che gli hanno permesso di diventare il Dio più forte del suo pianeta. La sua forza è però anche portatrice di arroganza: il padre Odino decide così di esiliarlo sulla Terra, togliendo lui memoria e poteri e di abbandonarlo a un viaggio alla riscoperta dell’umiltà perduta. 

Gli Avengers. Il fumettista pensò a una mossa per rendere ancora più soddisfati ed entusiasti tutti i fan dei suoi personaggi: unire questi ultimi tutti in un’unica storia. La schiera dei supereroi, formata inizialmente da Hulk, Thor, Iron Man, Ant-Man e la Vespa, aveva inizialmente il compito di battere Loki, il fratello malvagio di Thor.
L’idea è trionfante e spesso viene ripresa nel mondo cinematografico per la creazione di successi monumentali.

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