Cultura

Romeda, sculture in arrivo: il parco in Castello prende forma

Commissione di esperti al lavoro sul progetto Paolo Bolpagni: «Volano per l’arte contemporanea»
Il Parco delle sculture di Romeda e Courtright dovrebbe sorgere sul Cidneo - © www.giornaledibrescia.it
Il Parco delle sculture di Romeda e Courtright dovrebbe sorgere sul Cidneo - © www.giornaledibrescia.it
AA

Il «tesoro» di Romeda finalmente arriva a Brescia. Sono attese nei depositi comunali, a partire da martedì 18 giugno, le opere multiformi del lascito milionario: quadri, libri, disegni e stampe che lo scultore ha deciso di lasciare in eredità a Brescia. E ci saranno ovviamente le sculture, le sue e quelle del compagno Robert Courtright, che diverranno sostanza del Parco che la Fondazione Brescia Musei realizzerà in Castello

Il progetto che Brescia Musei coccola da parecchi mesi ha subito un’accelerata proprio in questi giorni. Mercoledì, infatti, si è riunita per la prima volta la Commissione chiamata a valutare ed integrare il progetto preliminare predisposto dalla Fondazione. Ne fanno parte la presidente Francesca Bazoli e il direttore Stefano Karadjov, il consigliere Bruno Barzellotti, il responsabile dell’area cultura in Loggia Marco Trentini, un nipote di Bruno Romeda e l’esperto d’arte contemporanea Paolo Bolpagni. Oltre ai due delegati Albano Morandi per il Comune e Roberta D’Adda per la Fondazione. Operazioni in corso.

Il direttore Karadjov ha annunciato che il tavolo lavorerà sodo in questi mesi, «per arrivare entro l’estate ad un progetto definitivo del Parco delle sculture, che sia il più possibile aderente al lascito di Romeda e che presenti un alto profilo di scientificità». Salvo cambi di rotta, le sculture dell’artista bresciano e del compagno saranno collocate nel giardino a terrazza del Mastio e nel prato sotto la torre Mirabella. Nella Casa del custode, invece, dovrebbe trovare spazio il corposo archivio.

Uno dei contributi più attesi è sicuramente quello di Paolo Bolpagni, già direttore della Collezione Paolo VI e oggi alla guida della Fondazione Ragghianti di Lucca: «La bozza di progetto presentata dal direttore è molto interessante e un’ottima base di partenza. Ciò che ci tengo a sottolineare è che l’eredità di Romeda non consiste solo di beni e opere ma pure nello stimolo ad ampliare il discorso, con la valorizzazione degli artisti contemporanei. Sono rimasto molto colpito dall’atteggiamento dell’artista, che non ha pensato solo a se stesso ma al futuro dell’arte.

Ciò che dobbiamo fare è già scritto nel lascito: collocare le opere in un ambiente che sia da esse arricchito e riqualificato e che ospiti iniziative durature per promuovere e sostenere il sistema dell’arte contemporanea. Abbiamo appena iniziato, ma penso che siamo sulla strada giusta. A breve potremo anche vedere da vicino le opere e sarà un passo in più: sono molto entusiasta».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato