Musica, danza e cinema nelle 250 opere di Mattotti in mostra

Quando disegnava fumetti gli dicevano che era un illustratore. Se illustrava (magari una delle trentasei copertine del New Yorker che portano la sua firma) lo chiamavano «pittore». Quando dipingeva gli davano del fumettista. «Sono un ideatore di immagini» taglia corto (sorridendo) Lorenzo Mattotti. Che tuttavia non ha bisogno di grandi presentazioni: artista contemporaneo sfaccettato e poliedrico (nato a Brescia nel 1954), è conosciuto per il suo tratto materico e istintivo - spesso colorato, a tratti buio ed espressionista - e per i numerosi manifesti per il Festival del Cinema di Venezia.

Dal 13 settembre è protagonista di «Storie, ritmi, movimenti», imponente esposizione monografica al Museo di Santa Giulia di Brescia. «Le mostre nei grandi musei sono gioia», ha svelato durante l’inaugurazione. «Non perché sacralizzano la mia opera, ma perché allargano i bacini della fruizione. Un tempo il mio lavoro era considerato sottocultura, ma oggi può aprire le porte di questi santuari dell’arte a un pubblico giovane».

La mostra

Curata da Melania Gazzotti, la mostra propone al pubblico tutti i topoi della forma artistica di Mattotti, esponendo con un approccio divulgativo circa 250 opere. Sono moltissime: Gazzotti ha scandagliato lo sconfinato archivio del maestro, creando una narrazione totale, sfaccettata, contaminata, immersiva. «Mattotti mi ha accompagnata passo dopo passo», ha raccontato, «quindi il lavoro è corale. La retrospettiva è un’occasione per ripercorrere la sua carriera con un punto di vista inedito: il suo rapporto con le arti che più l’hanno influenzato».

Le stanze, infatti, si dividono in tre temi: la musica (dai primi fumetti e dalle prime caricature - come quella bellissima dedicata a Frank Zappa - ispirati al rock degli anni Settanta); la danza (con le opere dedicate al movimento liberatorio, i manifesti e le campagne per Parigi, Torino, Brescia, Rio de Janeiro…); e il cinema, a proposito del quale sono previsti numerosi appuntamenti in collaborazione con il Cinema Nuovo Eden. «Focus Mattotti», la rassegna cinematografica, si comporrà di dodici film, un incontro con l’artista, una masterclass, laboratori e una speciale immagine originale ispirata a Zabriskie Point.

Sfaccettato

Il percorso di mostra è dunque sfaccettato. Bozzetti, dipinti, illustrazioni, brani di animazioni, illustrazioni, musica in sottofondo… C’è un po’ di tutto, e tutto è consultabile sull’esaustivo catalogo edito da Skira, in vendita a 39 euro. Addirittura, è possibile percorrere la mostra ascoltando un memoir sonoro, ovvero l’audioguida disponibile in biglietteria, con il racconto itinerante letto direttamente dalla voce del protagonista.

Infine, una chicca: il grande trittico dedicato alla danza è stato creato da Mattotti appositamente per questa esposizione. Che per la giornata di opening, il 14 settembre 2023, è a ingresso libero e gratuito per tutti (con prenotazione su Ticketlandia). Gli altri giorni il ticket costa 9 euro (con possibilità di riduzione). La mostra proseguirà fino al 28 gennaio 2024.