Cultura

Khaby Lame, chi è il re di Instagram che ha superato la Ferragni

Nato in Senegal 21 anni fa abita a Chivasso. Si prende bonariamente gioco di chi «si complica la vita»
Khaby Lame - © www.giornaledibrescia.it
Khaby Lame - © www.giornaledibrescia.it
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Ha più follower di Chiara Ferragni ed è il terzo tiktoker al mondo, il primo italiano. Lui è Khaby Lame, classe 2000, nato in Senegal e ora piemontese, gestisce ufficialmente il primo profilo italiano più seguito sulle piattaforme social di Instagram e TikTok

Il 21enne di Chivasso aveva già raggiunto la vetta degli italiani più seguiti su Tik Tok e oggi, con i suoi 75 milioni e mezzo di follower, è il terzo digital creator più seguito sul social cinese. Da questo lunedì il numero dei suoi follower ha superato quello di Chiara Ferragni, facendo di lui l’italiano più seguito anche su Instagram: 24.3 milioni contro i 23.9 della celebre influencer e imprenditrice. 

Khaby ha lavorato come operaio e vissuto nelle case popolari dell’area metropolitana torinese. La sua storia inizia a marzo 2020 quando, a ridosso della pandemia, il giovane pubblica i primi video a sfondo comico su TikTok: nei video, spesso muti o accompagnati da sottotitoli in italiano, Khaby dà vita a un format creativo del tutto nuovo, che consiste nel prendersi amichevolmente gioco di chi «si complica la vita» nello svolgere attività quotidiane facilmente eseguibili in poche e semplici mosse (come sbucciare una banana o applicare del dentifricio sullo spazzolino).

Dall’intrattenimento fine a sè stesso alla conquista dei social il passo è stato breve: nell’arco di quindici mesi Khaby si è fatto conoscere nel mondo, anche adattando i suoi contenuti al pubblico straniero attraverso l’inglese. Il suo successo infatti non è limitato al Belpaese: più della metà dei suoi seguaci non è italiano e la sua visibilità lo ha portato fino alle pagine del New York Times

Il segreto della sua scalata social sta proprio nel suo modo unico e inconfondibile di ironizzare sui contenuti in rete, esprimendo il suo punto di vista attraverso la gestualità e il linguaggio del corpo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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