Cultura

In pinacoteca il Ceruti di Sgarbi, in piazza i leoni di Ghidoni

Opere in «andata e ritorno» alla Tosio Martinengo di Brescia. Domani la presentazione insieme al critico
Dalla collezione Sgarbi il ritratto di Carlo Emanuele Massa di Ceruti - © www.giornaledibrescia.it
Dalla collezione Sgarbi il ritratto di Carlo Emanuele Massa di Ceruti - © www.giornaledibrescia.it
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Quel «volto bonario, ma furbo e intelligente» lo colpì dalle pagine del catalogo di un’asta. E quella «parlante creatura di Giacomo Ceruti», come il critico la identificò immediatamente, dovette essere sua. Così - lo racconta Vittorio Sgarbi nel testo per il dépliant della piccola esposizione che si inaugura domani alla pinacoteca Tosio Martinengo - il ritratto di Carlo Emanuele Massa, intendente di Tortona, è entrato nella collezione Cavallini-Sgarbi. Da cui esce per diventare temporaneamente ospite del palazzo di piazza Moretto, in città (fino al 18 settembre), prima tappa della nuova edizione del progetto di prestiti d’arte PTM Andata/Ritorno a cura di Roberta D’Adda.

In mostra

L’opera, realizzata nel 1750 circa, entrerà nelle sale dedicate al Settecento bresciano, recentemente rinnovate, per arricchire la collezione di dipinti di Giacomo Ceruti, antipasto della mostra che l’anno prossimo vedrà il pittore protagonista di uno degli appuntamenti della Capitale della cultura. Vittorio Sgarbi presenterà l’opera domani, giovedì, alle 17.30 in pinacoteca, nel corso di un incontro pubblico con il sindaco Emilio Del Bono, la vicesindaca e assessora alla Cultura Laura Castelletti, la presidente di Fondazione Brescia Musei, Francesca Bazoli e il direttore Stefa Karadjov. L’appuntamento, su prenotazione, è già tutto esaurito. Informazioni:030-2977833/834.

Il progetto

Il dipinto di Ceruti sarà solo il primo di una serie di «ospiti illustri» che accompagneranno fino al febbraio 2023 l’attività della pinacoteca cittadina. Tra questi, l’Uomo col rosario di Lorenzo Lotto in prestito dal museo di Nives, in Danimarca, e la coppia di leoni in pietra di Domenico Ghidoni (1857- 1920), sbozzati da Davide Lombardi ma mai ultimati dallo scultore, recentemente acquistiti dalla fondazione Ugo Da Como.

I Leoni: sbozzati da Lombardi per lo scultore Ghidoni, che non li ultimò - © www.giornaledibrescia.it
I Leoni: sbozzati da Lombardi per lo scultore Ghidoni, che non li ultimò - © www.giornaledibrescia.it

Dal 13 settembre al 5 febbraio saranno collocati nella piazza davanti alla pinacoteca, in dialogo con il monumento a Moretto realizzato sempre da Ghidoni, grazie alla collaborazione con la fondazione lonatese. Tra le opere che invece lasceranno temporaneamente il museo bresciano, il celebre Stendardo di Orzinuovi di Vincenzo Foppa, che sempre tra settembre e febbraio tornerà nel paese d’origine per una mostra celebrativa del pittore orceano. Al suo posto, in prestito dalla collezione di Bper Banca, le due tavole, sempre del Foppa, che raffigurano San Giovanni Battista e Santo Stefano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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