Cultura

In libreria il libro che racconta Sonny Colbrelli

Scritto tra il novembre 2021 e il gennaio 2022, vuole narrare una fra le testimonianze più forti ed emblematiche del ciclismo italiano
Sonny Colbrelli durante una corsa - © www.giornaledibrescia.it
Sonny Colbrelli durante una corsa - © www.giornaledibrescia.it
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Esce oggi in libreria «Con il cuore nel fango. L’epica del ciclismo nella storia del Cobra», edito da Rizzoli Lizard, di Sonny Colbrelli. Questo libro è stato scritto tra il novembre 2021 e il gennaio 2022, con l’intento di portare in libreria, in occasione della Parigi-Roubaix, una fra le testimonianze più forti ed emblematiche del ciclismo italiano.

Oggi, dopo i recenti drammatici eventi che hanno colpito Sonny Colbrelli, in un momento in cui per l’uomo ancor prima che per l’atleta si apre un nuovo capitolo ancora tutto da scrivere, l’intento è ribadito, più forte che mai.

La copertina del libro
La copertina del libro

«Pedaliamo al centro della strada, la strada è fatta a dorso d’asino e ai lati è scavata dalle ruote dei trattori che hanno lasciato scie come binari di un treno, che però non emergono ma sprofondano. Vedo in me un Sonny mai visto prima, mai così determinato e aggressivo. Solo per un attimo. Poi scaccio il pensiero. I pensieri pesano. I pensieri frenano».

Queste sono le parole di un ragazzo che da ore pedala ricoperto di fango. Tra pochi chilometri, solleverà la bici al cielo ed esploderà di gioia: ha appena tagliato il traguardo della Parigi-Roubaix, la corsa più aspra del ciclismo internazionale. È una scena che sembra presa da un film d’altri tempi, dalla memoria di qualche attempato cronista con il gusto dell’epica. E invece è successo il 3 ottobre 2021, davanti alle telecamere di mezzo mondo. E il protagonista è un trentenne lombardo, il nuovo volto del ciclismo italiano: Sonny Colbrelli, che in queste pagine racconta il suo passato operaio e il suo cammino verso le vittorie di ieri e di oggi, ispirato a non arrendersi mai dalle parole di nonno Cesarino: «Si perde dopo la linea, non prima».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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