Cultura

Il 4 settembre 1814 ad Orzinuovi nasceva Giuseppe Pastori

Imprenditore, docente e filantropo bresciano, si occupò degli studenti meno abbienti e più meritevoli
Giuseppe Pastori ritratto dalla matita di Ghidinelli - © www.giornaledibrescia.it
Giuseppe Pastori ritratto dalla matita di Ghidinelli - © www.giornaledibrescia.it
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Lo spazio che accoglie le vignette «in punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli aggiunge un tocco nostrano e si fa guida alla scoperta (o riscoperta) di figure di oggi e di ieri di figli della Leonessa ai quali in occasione di ricorrenze più o meno note il vignettista bresciano dedica una sua tavola. E attraverso essa - che si guardi alla storia o al mondo dello sport, agli spettacoli o alla politica - i lettori possono con un sorriso rinnovare ricordi e conoscenze tutti squisitamente di marca bresciana.

Il 4 settembre 1814 ad Orzinuovi nasceva Giuseppe Pastori, imprenditore, docente e filantropo bresciano.Laureatosi in legge all'Università di Pavia, dove fu assistente alla cattedra di filosofia del diritto, per motivi legati al patriottismo ed alla vicinanza alle idee del Lombardo Veneto fu costretto ad emigrare a Parigi, dove seppe amministrare i beni e le finanze dei Gonzaga e della nobildonna Cristina Belgioioso, appartenente ad una delle famiglie aristocratiche più facoltose e potenti di Milano.

L'esilio durò numerosi anni, fin quando, nel 1861, con l'Unità d'Italia, Giuseppe poté rientrare in Italia e nella terra natia, quella Orzinuovi di cui diventerà sindaco. Abile imprenditore, acquistò diverse aziende agricole da cui ricavò ricchezze con le quali acquistò ulteriori appezzamenti di terreni, tra i quali quelli che diede in beneficenza e sui quali, su sua disposizione verrà fondata una scuola agraria, l'odierno Istituto Tecnico Agrario Statale Giuseppe Pastori di Brescia, che da lui prende il nome.

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I gesti di generosità dell'imprenditore  ed avvocato bresciano non finirono lì: infatti, alla sua morte, avvenuta in quel di Orzinuovi nel 1885, oltre ai succitati terreni, lasciò una cospicua somma di denaro da devolvere per gli studenti meno abbienti e più meritevoli. Giuseppe fu un personaggio di grande importanza per la Provincia di Brescia, oltre che per l'Italia della sua epoca. Grazie a lui, avvocato, imprenditore e filantropo, oggi è possibile parlare di agricoltura nel senso moderno del termine. Formò le generazioni dell'epoca all'applicazione dei modelli più avanzati del periodo, cioè quelli francesi e tedeschi, paesi con già una buona storia di scuole agrarie alle spalle e di macchinari di produzione agricola all'avanguardia.

In un'epoca in cui i giovani, gli indigenti, i contadini abbandonavano i campi convinti di trovare «l'Eldorado» nelle città, Giuseppe volle creare una scuola per preparare i ragazzi all'agricoltura, come mezzo di sostentamento e come modello di impresa, anticipando di circa una secolo alcuni temi che sono stati e saranno cruciali per la nostra società

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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