Il 22 febbraio 1687 a Brescia moriva Francesco Lana de Terzi
Lo spazio che accoglie le vignette «in punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli aggiunge un tocco nostrano e si fa guida alla scoperta (o riscoperta) di figure di oggi e di ieri di figli della Leonessa ai quali in occasione di ricorrenze più o meno note il vignettista bresciano dedica una sua tavola. E attraverso essa - che si guardi alla storia o al mondo dello sport, agli spettacoli o alla politica - i lettori possono con un sorriso rinnovare ricordi e conoscenze tutti squisitamente di marca bresciana.
Il 22 febbraio 1687 a Brescia moriva Francesco Lana de Terzi, gesuita, matematico, inventore e naturalista, considerato il fondatore della scienza aeronautica. Francesco proveniva da una famiglia nobile bresciana essendo il figlio del Conte Ghirardo e della contessa Bianca Martinengo.
Dopo gli studi classici presso il Collegio dei Nobili di Sant'Antonio, nel 1647, all'età di 16 anni, entrò nella Compagnia di Gesù, dove studiò lettere e filosofia, ma il giovane Francesco aveva una mente innovativa che lo portò presto a spaziare verso il mondo degli esperimenti e delle invenzioni.
Fu in quel campo che crebbe la sua fama ed ancora oggi il suo nome è famoso in tutto il mondo. Infatti, Lana de Terzi nel tempo inventò e progettò cose innovative per l'epoca.
Inventò un grande telaio per rendere più veloce la semina, perfezionò un modello di cannocchiale distanziometrico e soprattutto progettò la «Nave Volante» che gli diede un posto ragguardevole nella storia della scienza. Con tale nave, Francesco propose il primo serio tentativo di realizzare un velivolo volante più leggero dell'aria. Secondo il progetto il velivolo doveva essere sollevato per mezzo di quattro sfere di rame, con un albero cui era attaccata una vela; secondo i suoi calcoli, quando nelle sfere veniva fatto il vuoto, esse diventavano più leggere dell'aria ed offrivano una spinta ascensionale che bastava a sollevare la barca.
Con il senno di poi, ora sappiamo che non poteva essere realizzata, in quanto la pressione dell'aria farebbe implodere le sfere, ma con questo suo studio fu il primo scienziato ad avere applicato alla navigazione aerea il Principio di Archimede, che consente alle navi di galleggiare in acqua e dai suoi studi i fratelli Montgolfier progetteranno e realizzeranno l'Aerostato, altrimenti detto Mongolfiera.
Altre grandi invenzioni di Lana de Terzi furono l'elaborazione di nuovi sistemi di crittografia, che più tardi verranno ripresi per la realizzazione della Stenografia e soprattutto l'Alfabeto per Ciechi con il quale Francesco pone una concezione totalmente nuova per approcciarsi ai modi di lettura e scrittura per i non vedenti. L'idea rivoluzionaria dello scienziato era quella di utilizzare un sistema di segni fatto da una serie di linee percepibili al tatto.
Dai suoi studi prese spunto Louise Braille, il quale apportando delle migliorie e delle correzioni, diede il suo nome all'Alfabeto per ciechi con il quale divenne famoso in tutto il mondo.
Per il suo apporto alla scienza aeronautica, gli è stato dedicato un asteroide, il 6892Lana.
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