Festa della Musica: il racconto di una città che suona, canta e balla
È iniziata questa mattina alle 10 la Festa della Musica 2023: 80 palchi per le vie di Brescia, su cui si esibiranno 650 gruppi per un totale di 3500 fino a mezzanotte. Una giornata che Radio Bresciasette seguirà in diretto (qui potete trovare lo streaming) e con un ricco calendario.
Il caldo afoso della mattinata di fine giugno non ferma i bresciani dallo stare sotto il sole, per scoprire una realtà incantata, quella della musica. C’è chi è già accorso in strada nelle prime ore del Festival per seguire le band di proprio interesse, chi si ferma sorpreso dal sentire le note di una canzone che conosce, ma forse si era dimenticato. Chi canticchia, chi muove le mani oppure ondeggia a ritmo di musica. Sono persone di tutte le età. Dalla strada qualcuno sente una melodia, e si avvicina incuriosito. Brescia è animata dalla musica, il cui potere è magico: è capace di unire.
Le prime note si sentono già da corso Palestro. «Brescia, sveglia!» urlano i musicisti di Crashband in corso Zanardelli, mentre fanno le prove al microfono: «Prova, prova, prova…».
Risuonano i primi accordi: «Come viene viene». A Brescia la festa è ufficialmente iniziata.
Si cammina, arrivando fino a Mo.Ca. Lentamente le note pop/rock ne lasciano spazio ad altre, provenienti da un mondo lontano.
Il coro Hamwaj - Betlemme e Hebron trasportano il pubblico in un mondo lontano, dalle tinte di sogno e di ricordo. Alle persone presenti non rimane altro che ascoltare incantati, scoprendo nuove melodie. C’è chi tra il pubblico canticchia nella stessa lingua del coro, forse ricordando la sua terra natia.
Il ritmo è dinamico. Terminato il coro e il viaggio a Betlemme, dopo una grande ovazione c’è un intermezzo musicale. A terra viene steso un telo e al Mo.Ca la musica cambia. Ora è il momento di danzare: è l’evento finale del laboratorio «musica, ascolto e ritmo» di Escape Project. I danzatori partono da sotto il portico, e fanno viaggiare il pubblico per l’edificio durante le varie esibizioni, a tre o in duetto. In tanti a riprendere ed immortalare il momento, perché la danza è libera espressione e anche questa forma d’arte è in grado di far viaggiare la fantasia.
A fine esibizione i due ragazzi, Giuseppe e Alice, faticano a trattenere il fiato corto. Ballano da tanti anni, ma ogni volta si emozionano: esibirsi al Mo.Ca in questa giornata particolare non è stato da meno. Anche a fine spettacolo, c’è chi passa accanto e fa loro i complimenti.
Sono tanti i musicisti che si esibiscono in centro città, come il complesso jazz tra via Trieste e via X Giornate. Le note si percepiscono quasi da piazza Vittoria, e in tanti sono inevitabilmente attirati per scoprire di cosa si tratta. Il complesso è di gradimento: lo testimoniano gli applausi a fine esibizione, che fanno da sfondo ad un vivace sabato mattina in città.
Ancora una volta, le note cambiano. In piazza della Loggia Erika Guastoldi e Flavio Minelli, con la loro musica classica, fanno da cornice alla vitalità della piazza e i banchi del mercato. Ed ecco che la marcia di Schubert inonda la Loggia e fa rivivere attimi che sembrano tratti da un film.
Verso l’ora di pranzo, molti gruppi sono sul punto di terminare. I tecnici trasportano via gli strumenti musicali, i musicisti ringraziano. «È la nostra prima volta a suonare qui, speriamo davvero sia l’inizio di qualcosa di bello» dice il frontman di una giovane rockband al termine della loro esibizione.
In corso Zanardelli, i Road in the Street continuano il loro concerto rock’n’roll, nonostante il caldo sia diventato più intenso. «Bravi!» Grida chi è rimasto tra il pubblico.
Le saracinesche di alcuni negozi si abbassano.
Per un po’ gli accordi della festa della musica si fermano. L’appuntamento è ad oggi pomeriggio e a stasera.
Il pomeriggio
A metà pomeriggio, in piazza Vittoria, a farla da padrone è il caldo. Qualche spettatore c’è, riparato all’ombra dei portici. Non sono tanti, ma chi c’è applaude con entusiasmo un gruppo di donne vestito di bianco che balla sotto il sole, con gli occhi chiusi e due «no» scritti con quello che pare rossetto sugli avambracci. È qui infatti che si trova il palco contro la violenza sulle donne. Un progetto che la Festa della Musica accoglie da qualche edizione e che oggi spicca vicino all’uscita della metro con borse, magliette, volantini e progetti. Sette i centri antiviolenza coinvolti tra Brescia e provincia, che espongono su pannelli informativi i diversi progetti a supporto delle loro comunità locali: da laboratori di realizzazione di borse, a merchandising il cui ricavato andrà in beneficienza.
L’atmosfera cambia rapidamente una volta girato l’angolo. Di fronte al Caffè Impero la musica si fa hip-hop, l’età media si abbassa, compaiono cappellini da baseball e da pescatore per stare sotto il palco anche se il sole è battente.
Pochi passi e nuove note attirano l’attenzione degli spettatori, radunati a decine e attentissimi sotto le volte della Loggia. Non è solo l’aria che qua filtra e rende più sopportabile il pomeriggio, sul palco gestito dall’associazione Musical-Mente il gruppo di giovanissimi (tutti minorenni tranne l’insegnante, alla chitarra elettrica) dei Jumping Monkeys si esibisce su una cover di Stevie Wonder. La programmazione è un po’ in ritardo rispetto alla scaletta ma nessuno si lamenta: tra chi fa una storia Instagram e chi si appoggia alle colonne serpeggia l’entusiasmo.
La serata
Il caldo inizia a scemare e i bresciani iniziano a radunarsi nelle piazze teatro della Festa della Musica. Tra chi saluta entusiasta i cugini bergamaschi al gate, chi fa aperitivo dondolandosi a ritmo di musica e i numerosi che si affollano sotto i palchi, la città diventa un crogiolo di colori e stimoli.
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