Cinema

Domani in anteprima alla Oz «Ferrari» di Michael Mann, girato anche a Brescia

Attesissimo, esce finalmente il biopic che il regista hollywoodiano Michael Mann ha incentrato su un anno di vita del leggendario Drake
Piazza Vittoria durante le riprese del film «Ferrari» - © www.giornaledibrescia.it
Piazza Vittoria durante le riprese del film «Ferrari» - © www.giornaledibrescia.it
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Attesissimo, esce finalmente in Italia «Ferrari», il biopic che il regista hollywoodiano Michael Mann ha incentrato su un anno di vita del leggendario Drake. Brescia, dove sono state girate alcune sequenze seminali dell’opera (la partenza e l’arrivo della Mille Miglia del 1957, in piazza Vittoria), gli dedica una vetrina speciale, con una proiezione in anteprima, domani (mercoledì) alla multisala Oz di via Sorbanella, al cui ingresso campeggerà un raro esemplare di Ferrari dell’epoca (alle 20.45, prezzo d’ingresso fissato a 12 euro; info su www.ilregnodelcinema.com).

Interpretato da Adam Driver (nei panni di Enzo Ferrari), Penélope Cruz, Patrick Dempsey e Shailene Woodley, il film è la realizzazione di un sogno che il regista de «L’ultimo dei Mohicani» (1992) ha coltivato per quasi trent’anni, sulla scia dell’emozione suscitata in lui dalla lettura del libro «Enzo Ferrari: The Man and the Machine», scritto da Brock Yates, che in Italia è stato pubblicato solo quest’anno. Il film ha coordinate da dramma shakespeariano, e asseconda nei contenuti l’idea di verità romanzata cara al cinema classico, con alto tasso di spettacolarità volutamente «analogico», in aderenza alle conoscenze tecniche del periodo. Si concentra su quattro mesi del 1957, ritenendo che lì siano confluiti gli snodi decisivi per il futuro dell’uomo e della scuderia di Maranello.

Il ‘57, dunque, come anno che definisce il destino di Ferrari: è quello in cui si paventava il fallimento dell’azienda e l’Ingegnere prendeva in considerazione per la prima volta l’ipotesi di appoggiarsi a spalle più solide (saranno alfine quelle della Fiat), mentre faceva i conti pure con la crisi del proprio matrimonio (acuita dalla morte del figlio Dino) e con le esigenze della sua seconda famiglia, della cui esistenza molti (ma non la moglie) sapevano. Ferrari puntò tutto sulla vittoria della Mille Miglia ed ebbe ragione. Convenzionale ma solido, «Ferrari» ha avuto la «benedizione» del figlio di Enzo, Pietro, memoria storica e attuale vicepresidente del Cavallino Rampante.

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