Cultura

Da New York al Musil di Cedegolo: ecco il racconto dell'acqua e del ghiaccio

L'opera visiva di Pietro Gardoni verrà inaugurata il 15 luglio e sarà visibile fino al 31 maggio 2024
  • Alcune immagini dell'opera al Musil di Cedegolo
    Alcune immagini dell'opera al Musil di Cedegolo
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L’arte contemporanea in alcuni casi diventa voce e megafono su temi che le sono lontani, ma solo in apparenza. L’ecologia e il naturalismo, per esempio

È ciò che accade con il lavoro di Pietro Gardoni: l’artista bresciano ha installato in questi giorni al Musil di Cedegolo (il Museo dell’energia idroelettrica) una nuova opera visiva e sonora pensata per fare riflettere sul ruolo che acqua e ghiaccio svolgono per la vita e il pianeta, portando così l’arte contemporanea in un museo prettamente tecnico-scientifico. Lo scorso marzo la stessa opera era stata presentata come video unico al World Water Film Festival di New York (nel Forum della Columbia University), quindi al Museo delle Scienze di Trento (MuSE). Ora torna un po’ a casa, in Valle Camonica.

Il lavoro si intitola «Acqua e ghiaccio», ha un testo critico di Maria Chiara Wang e sarà visibile a chi visiterà il Musil di Cedegolo in via Roma 48 dal 15 luglio 2023 al 31 maggio 2024 negli orari di apertura della sede camuna del Museo dell’industria e del lavoro diretto da René Capovin (aperto nei fine settimana, oppure in agosto tutti i giorni, dalle 14 alle 19, con biglietto d’ingresso a 5 euro).

L’artista, gran camminatore, ha filmato nei mesi più rigidi il percorso dei fiumi e dei torrenti ghiacciati, catturando 240 piccoli dipinti in movimento che sembrano astratti, ma che contengono moltissima poesia e moltissimo concetto. I video che mostrano questa serie di opere d’arte sono tre, girano in loop e hanno una colonna sonora originale di Silvio Uboldi, abbinata alle registrazioni ambientali che immergono appieno nell’ambiente naturale dell’opera.

L’acqua e il ghiaccio sono quindi visibili in tutta la loro magnificenza e nella loro accattivante estetica naturalistica, che tuttavia trasmette vitalità e preziosità di una risorsa spesso sprecata o sottovalutata.

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