Con Gianni Berengo Gardin le «Cose mai viste» di un maestro assoluto

Purtroppo mancava il maestro, ma fino al 21 maggio la maestrìa del suo fotografare senza tempo brillerà al Macof (Brescia, via Moretto 78). Gianni Berengo Gardin, a causa di un’indisposizione (un calo pressorio con prudenziale ricovero per accertamenti) non ha potuto presenziare ieri al via della sua mostra antologica «Cose mai viste - Fotografie inedite».
C’erano, comunque, i figli Susanna e Alberto. Lei ha spulciato con papà il mastodontico archivio di 2 milioni di negativi da cui è tratto il centinaio di stampe in biancoenero dell’esposizione: «Abituato com’è a fare da solo, sapeva dove e cosa cercare, io l’ho coadiuvato, ma ha sorvegliato tutto, facendo pure qualche scoperta inattesa e, per legame affettivo a certi scatti, faticato a eliminare. Anzi, qualche foto, come quelle sulla Resistenza e i partigiani, l’ha imposta». Alberto ha invece curato il catalogo edito da Contrasto Books (176 pagine, 114 immagini, 45 euro): «È il terzo che faccio su papà. Un privilegio, ma un compito non semplice visto il suo spessore artistico e carattere, nonché i tanti libri che ha prodotti in carriera. Una mostra non è un libro, ma non mi ha contestato quasi nulla, sono riuscito a convincerlo spesso, anche se qualcosa ha... preteso».

Renato Corsini, curatore della mostra nonché direttore artistico del Macof-Centro della fotografia italiana e dell’ormai vicino sesto Brescia Photo Festival di cui quest’appuntamento è il prologo, ha raccontato: «Ho parlato stamane con Gianni. Era dispiaciuto, ma verrà a Brescia appena si sarà ripreso. Intanto io sono orgoglioso di aver allestito quest’inedita panoramica di un autore di assoluta grandezza internazionale».
Per le istituzioni erano presenti Laura Castelletti, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Brescia, e Bruno Barzellotti, consigliere della Fondazione Brescia Musei. La prima ha idealmente ringraziato Berengo Gardin per la vicinanza e l’appoggio dato allo sviluppo del movimento fotografico bresciano come presidente del Macof e ora come prestigioso autore; il secondo ha sottolineato il rapporto con la fotografia che in questi anni è venuto ad arricchire il campo d’azione e il patrimonio culturale di Brescia Musei.
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A margine dell’incontro e in attesa di una specifica e dettagliata presentazione, ieri è stato sommariamente annunciato il sesto Brescia Photo Festival che (ne riferiamo in un altro servizio), dopo la mostra-anteprima berengogardiniana, si snoderà fino al 27 agosto attorno al tema «Capitale» in altri 9 foto-appuntamenti nell’ambito delle iniziative per Brescia Capitale della cultura 2023.
Info e biglietti
La mostra sarà visitabile fino al 21 maggio 2023. Orari di apertura: dal martedì alla domenica, 15-19 (ultimo ingresso ore 18). Biglietto: intero 5 euro, ridotto 4 (bambini di età inferiore ai 7 anni, adulti sopra i 65 anni e studenti). Gruppi 5 euro, scuole 4 euro. I biglietti vanno acquistati direttamente al Ma.Co.f, non sono previste prevendite.
Info: bresciamusei.com, macof.it, Ma.Co.f (Carolina Zani, 366.3804795), info@macof.it.
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