Cultura

Carmen Consoli, una Cantantessa da urlo, per i 5.000 di Festa Radio

Con il piccolo aiuto di un’amica cara, Marina Rei, e due opener d’eccezione quali la band bresciana Viadellironia e la cantante «vesuviana» Meg
CONSOLI/REI, BRAVURA ED ENERGIA
AA

Felice e per nulla confusa, una Cantantessa da urlo, per 5.000 persone, ieri sera alla Festa di Radio Onda d’Urto. Con il piccolo aiuto di un’amica cara, Marina Rei, e due opener d’eccezione quali la band all women bresciana Viadellironia (sempre più convincente) e la cantante «vesuviana» Meg, già contraltare di O’Zulù nei 99 Posse, collettivo dal cui mood e repertorio si è emancipata solo in parte. 
Quello di Carmen Consoli & Marina Rei era uno dei live più attesi dell’intero festival antagonista e ha rispettato le aspettative. Avevamo già avuto modo di sentirlo a Lucca - sia pure con un set ridotto e una parte acustica più contenuta - e non avevamo alcun dubbio sulla qualità, ma lo show all’ombra del Gatto Nero è stato anche meglio. 

Per cominciare, cinque brani chitarra e voce, per la Consoli da sola sul palco: «Amore di plastica», «In bianco e nero», «Parole di burro» e «Fiori d’arancio» con abito bluesy e liberando la splendida voce in pieno come Carmen fa (purtroppo) poche volte, scatenando l’ovazione. E poi «Volevo fare la rockstar», introdotta da una divertita nota autobiografica: «Voglio raccontarvi la storia di una bambina nata al Sud, una scimunita... Quella bambina voleva fare la rockstar, e si arrangiava con una lampadina come microfono, il tavolo come palcoscenico...».

  • A Festa Radio  «Un momento di felicità» tutto al femminile
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Questa acustica è una parentesi che non stanca, anzi incanta, anche perché è lunga il giusto. Poi entra in scena Marina Rei, alla batteria, e lo show cambia marcia: arriva «Per niente stanca», quasi un flamenco rock, con i rullanti che ruggiscono e la seicorde che graffia. Quindi la irredenta «Besame Giuda» con coda civettuola di «Besame mucho», «Geisha» (premiata da una seconda ovazione) e più in generale un’incursione nel repertorio di Consoli (da «Mio zio» a «Blunotte», passando per «L’ultimo bacio», «Contessa Miseria», «Confusa e felice»), con affaccio su quello di Rei («Donna che parla in fretta», «Al di là di questi anni») , con l’aggiunta della canzone scritta insieme, «Un momento di felicità», per un live che lascia il segno.

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