Capitale della Cultura, Cristicchi e Amara riempiono il Sociale di applausi per Battiato
Tutto esaurito. Da tempo. Il primo appuntamento del Teatro Sociale per l’anno che vede Brescia e Bergamo Capitale della Cultura (organizzato con A2A e i cui proventi andranno al Banco dell'Energia per combattere la povertà energetica) è andato presto sold out, lasciando fuori numerose persone speranzose di accaparrarsi un biglietto dell’ultimo minuto.
Fan di Battiato, fan di Cristicchi, fan di Amara? Il concerto dedicato al cantautore siciliano scomparso nel 2021, «Torneremo ancora» era un mix di tutti loro. La voce di Simone Cristicchi e quella di Amara (al secolo Erika Mineo) hanno interpretato i successi del cantautore siciliano mischiandole a canti sacri e sonorità orientali. E, alla fine, ad alcuni dei loro brani, «con tanto rispetto e umiltà»: «Che sia benedetta» (scritta da Amara per Fiorella Mannoia), «Abbi cura di me» di Cristicchi, e anche «Le poche cose che contano», scritta dai due proprio a Brescia, come hanno rivelato. «Fu la prima canzone scritta insieme».
Applausi
Lo spettacolo è iniziato con un forte applauso, e così ha continuato dall’inizio alla fine, anche su indicazione degli artisti. «L’infinita gratitudine nei confronti di un artista che ci ha toccati nel profondo ci ha portati qui. Crediamo che la stessa cosa sia accaduta a voi, quindi il primo grande applauso va a lui, al grande maestro Franco Battiato».
Lo stile del cantante, che secondo Cristicchi ha avuto il merito di risacralizzare la musica, si è fuso con preghiere ortodosse, canti sacri indiani e musiche riarrangiate dal maestro Valter Sivilotti, per creare uno spettacolo orientaleggiante e filosofeggiante, pensato tanto per gli amanti della musica di Battiato, quanto per chi apprezza il lato più mistico dei suoi scritti. «In alcuni brani emerge anche la parte più umana. Ve la voglio fare ascoltare in una canzone forse meno conosciuta: "Stage door"», ha spiegato Amara a un certo punto. E il concerto è filato via così, liscio ed emozionante, caratterizzato da un ascolto attento. Anche quando Cristicchi ha intonato «La cura», il brano forse più conosciuto e atteso insieme a «La stagione dell’amore», che hanno strappato lunghi, lunghissimi applausi.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato