Callas, il talismano d’arte da Fondazione Zani all’Arena
Ricordate la piccola tela che appartenne a Maria Callas, da cui il grande soprano non si separò mai? Dopo essere stata al centro di una mostra alla Fondazione Zani di Cellatica, ora la preziosa opera approderà all’Arena di Verona. Per una sera, domenica 1 agosto, la «Sacra Famiglia» che accompagnò in tournée Maria Callas verrà esposta al cancello 1 - dalle 17 alle 19 - per tutti, e per il resto della serata sarà accessibile agli spettatori della «Turandot, grazie ad una collaborazione tra Fondazione Arena, Comune di Verona e Fondazione Paolo e Carolina Zani.
La «Sacra Famiglia» del ’700 dal grande valore storico e dall’ancor più grande valore simbolico sarà esposta per una sera il 1° agosto, data fortemente simbolica, poiché è l’anniversario del momento in cui la piccola tela fu regalata, nel 1947, a Maria Callas dall’imprenditore Giambattista Meneghini, poi marito della cantante. Il 2 agosto 1947 l’ancora quasi sconosciuto soprano greco avrebbe fatto il suo vero debutto internazionale come protagonista de «La Gioconda» di Ponchielli. Fu la consacrazione di una stella internazionale. La sera prima della leggendaria «Gioconda», Meneghini donò a Maria il piccolo quadro dipinto dal veronese Giambettino Cignaroli (1706-1770) che raffigura la «Sacra Famiglia»: un oggetto da cui il soprano non si sarebbe mai più separato, portandola con sé nei camerini di tutto il mondo.
L’opera, di proprietà di Ilario Tamassia e Marco Galletti, è stata concessa in prestito alla Casa Museo della Fondazione Zani, che l’ha esposta, tra febbraio e maggio scorsi, accanto ai capolavori della propria collezione. A distanza di 74 anni l’opera per una sera torna dove fu donata, in occasione della «Turandot» che all’Arena di Verona vede impegnato un cast internazionale di prestigio, tra cui il soprano Anna Netrebko.
L’esposizione avrà come sfondo preziosi scatti fotografici, che ritraggono Maria Callas con l’opera di Cignaroli. Dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore artistico della Fondazione Arena di Verona: «Questa piccola opera d’arte ha un valore intimo profondo e incommensurabile». «Si tratta - dichiara Massimiliano Capella, Direttore della Casa Museo Zani - di una vera e propria restituzione artistica di un dono d’amore che la stessa Callas trasformò nel suo personale talismano e che da Verona l’accompagnò nei teatri di tutto il mondo».
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