Cultura

Blanco: a mezzanotte esce il nuovo album «Innamorato»

Cresce l'attesa per il disco del giovane artista di Calvagese della Riviera. La track-list contiene 12 canzoni tra cui il duetto con Mina
La foto-copertina di "Innamorato", realizzata da Chilldays nel deserto boliviano Salar de Uyuni
La foto-copertina di "Innamorato", realizzata da Chilldays nel deserto boliviano Salar de Uyuni
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Il conto alla rovescia è agli sgoccioli: a mezzanotte viene diffuso sulle piattaforme digitali “Innamorato”. Il nuovo album di Blanco - distribuito da Island Records/Universal Music Italia e disponibile anche in cd e vinile – porta con sé una grande attesa. In effetti, sono davvero minimi gli spoiler concessi qua e là dallo stesso artista di Calvagese della Riviera ai numerosi fans: giusto qualche esibizione (a sorpresa), improvvisata con l’inseparabile producer Michelangelo tra ieri e oggi nelle città di Venezia, Firenze, Roma e Napoli. Mini-live che, fruiti da vicino soltanto da pochi fortunati capitati per caso sul luogo delle riprese ed ingaggiati al momento come comparse, hanno contribuito ad alimentare la curiosità sul contenuto del disco.

In particolare sale la febbre per ascoltare “Un briciolo di allegria” in duetto con Mina, dove il bresciano appare in un’inedita versione delicata, accanto alla Tigre di Cremona. Per il resto, oltre alla già nota “L’isola delle rose” - certificato disco di platino e la cui contestata esibizione sul palco dell’ultimo Sanremo sulla scia del relativo videoclip sembra essere finita sotto il tappeto – è quasi un totale mistero di ciò che sarà delle altre 10 canzoni (12 quelle totali della track-list).

Il ribelle e la tigre

Vent'anni lui, 83 lei. Blanco e Mina. Il ribelle e la tigre. Tutto a dividerli, la musica a unirli. Un duetto, «Un briciolo di allegria», a confermare lo spazio senza tempo e senza confini delle sette note, che esce questa notte accompagnato da un video dalle atmosfere hitchcockiane che sarà nei nuovi album di entrambi gli artisti. Quello di Blanco in uscita a mezzanotte, quello di Mina la prossima settimana. «E pensare che il pezzo così com'era neanche mi convinceva - racconta il giovane bresciano, all'anagrafe Riccardo Fabbriconi -. Allora ho proposto di provare a metterci qualcun altro. Ho detto Mina e ovviamente mi hanno tutti mandato affanculo. E invece... Lei però non l'ho mai incontrata, non ci ho parlato neanche al telefono. Resta una dea irraggiungibile. È stato suo figlio Massimiliano a farle vedere un mio video. Una collaborazione del genere è la dimostrazione che la musica non ha età, è scambio e che Mina è un'artista che guarda sempre avanti, sempre in evoluzione».

In transizione

«Un briciolo di allegria» è solo uno dei tasselli, tra i più preziosi, che vanno a comporre Innamorato, il secondo album in studio di Blanco (dopo il clamoroso successo di Blu Celeste), anticipato dal singolo L'Isola Delle Rose. «Se Blu Celeste è stato un punto fermo, Innamorato è un disco di transizione - racconta il giovane -, che mi porterà a qualcos'altro. Magari tra tre anni saranno pezzi che non mi rappresenteranno più. Sono contento del lavoro, anche se avrei voluto fare una cosa più grossa, più rivolta all'estero». Ma, aggiunge, «non era il momento giusto: per essere credibili ci deve essere un percorso dietro. Un limite la lingua? No, i Maneskin cantano in inglese, ma all'estero conoscono anche i loro brani in italiano perché sono forti. Dobbiamo lamentarci un po’ meno e trovare un'identità più forte. Ora l'Italia è un misto di tante cose».

Le canzoni che raccontano

L'occasione, non sfruttata appieno, per farsi conoscere all'estero l'aveva avuta l'anno scorso con l'Eurovision Song Contest, dopo la vittoria in coppia con Mahmood a Sanremo. «Ci siamo arrivati stanchi, con un tour alle spalle e nessuno è venuto incontro alle nostre richieste. No, non me la sono goduta». In Innamorato, che conferma il sodalizio con il produttore Michelangelo, Blanco torna con tutta la sua autenticità, la sua sfrontatezza, spogliandosi di ogni sovrastruttura. Dodici canzoni da Innamorato, «non solo dell'amore, ma della vita, della famiglia, di tante cose», immortalando in ogni traccia un frammento del suo vissuto, presente e passato. «Senza scendere a compromessi. So che alcuni canzoni non sono pezzi che fanno stream, ma mi raccontano, come La mia famiglia. Faccio scelte di pancia a livello musicale». In più di una canzone si coglie il riferimento alle droghe. «Ogni tanto mi drogo. Cosa? Non si può dire, ma acidi no», dice sorridendo, e lascia nel dubbio se credergli o meno per poi aggiungere: «Droghe di vita, emozioni». 

Numeri da capogiro

Rimane comunque certo che dopo numeri da capogiro (54 dischi di platino, 4 dischi d’oro e 2.7 miliardi di streaming oltre a 35 date sold-out del "Così celeste tour"), il 20enne nostrano desideri ulteriormente lasciare un segno con la propria musica, che esploderà nelle performance allo stadio Olimpico del 4 luglio e allo stadio San Siro di Milano del 20 luglio prossimi. «Vorrei che i miei live fossero una festa - dice al riguardo -: stiamo lavorando duramente per portare uno spettacolo pieno di sorprese e curato sotto ogni aspetto».

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