Cultura

«Biesse», respirare il 1904 sul tram che saliva in Castello

Magnifiche immagini d’epoca e storie bresciane nel nuovo numero del periodico bimestrale in edicola mercoledì 9 marzo
Maggio 1904: il nuovo tram a trazione elettrica e su rotaia sulle rampe che salgono al Castello - Foto © www.giornaledibrescia.it
Maggio 1904: il nuovo tram a trazione elettrica e su rotaia sulle rampe che salgono al Castello - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il primo tram elettrico che saliva al Castello portando i visitatori all’Esposizione del 1904; l’Isola del Garda circondata di barche d’altri tempi; un altro tram che - all’incirca nel 1910 - entrava in città da Porta Trento, davanti al casello daziario, fra dame in abito lungo con l’ombrellino, e uomini con cappello e bastone. Questo ed altro sul nuovo numero del periodico bimestrale «Biesse - Rivista di storia bresciana», diretto da Marcello Zane, numero 9 del marzo-aprile 2022, edito da Fondazione Negri, in edicola mercoledì 9 marzo in abbinamento con il «Giornale di Brescia», ad 8 euro più il prezzo del quotidiano. La rivista è corredata dalle magnifiche immagini tratte dall’Archivio Negri e dalla Collezione Chiesa-Gosio. Ma vediamo più in dettaglio il viaggio nel tempo e nello spazio della nostra città e provincia, che «Biesse» propone in questo numero.

I contenuti del nuovo numero

Dopo un confronto tra due immagini di Piazza Tebaldo Brusato (già Piazza del Mercato Nuovo) che ci ricordano fra l’altro che gli ippocastani furono messi a dimora dalla Municipalità alla fine dell’Ottocento, Zane ripercorre «I cambiamenti di Porta Trento». Mauro Negri rievoca la storia delle distillerie bresciane e in particolare della «Ferrol», con sede prima in via Forcello e poi in via Sostegno. «Il "ritrovato Ferrol Mazzoleni" - si legge - viene prodotto in città a partire dal 1912, soprattutto come ricostituente, seppur con una certa gradazione alcolica. Un’idea che sarà il bresciano Felice Bisleri (...) a far fruttare col proprio "ricostituente Ferrochina" in ogni bar d’Italia». È sempre Negri a narrare «L’Isola del Garda», ed è ancora Zane a rievocare le tipiche atmosfere della "mitica" osteria del Cantinone, in via Cavallotti, cenacolo degli artisti bresciani (per inciso, quella, nella celebre poesia di Angelo Canossi, dove Ràssega corre a rifugiarsi, dopo aver ascoltato «La conferensa del dutùr Beànda»).

Dopo un excursus «Sui muri di Piazza Rovetta» e un altro su «Breno in cartolina», ecco che Mauro Negri ci porta «Col primo tram in Castello», con spettacolari immagini del tram a trazione elettrica e su rotaia che sale al Cidneo, in una fotografia datata 1904. Ancora Zane racconta la storia della Cooperativa Murg per il lavoro, creata da ex operai ed ex combattenti dopo la Grande Guerra. Immagini in primo piano nei dettagli della «Veduta da Torre di Porta Bruciata», che mostra Brescia nel 1850, grazie a un probabile dagherrotipo di Gaetano Gariboldi, raccontato da Gabriele Chiesa.

Il monumento del Redentore

«Biesse» racconta la storia del monumento al Redentore sulla cima del Monte Guglielmo. Dell’iniziativa camuna si occupò il deputato Giorgio Montini, su invito di Giuseppe Tovini e della Diocesi locale. Il «monumento d’omaggio a Gesù Cristo» fu inaugurato il 24 agosto 1902 dal vescovo di Brescia, mons. Giacomo Corna Pellegrini. «Alla cerimonia - ricorda la rivista -, narrano le cronache, sono presenti oltre 10.000 fedeli, tra i quali il chierichetto Giovan Battista Montini, futuro Papa Paolo VI». Fra le altre curiosità da sfogliare in «Biesse», , le motociclette della «Moto Motocarri Galbusera», aperta nell’odierna via XXV Aprile. In «Una Casa Serena», storia ed immagini della colonia nata per i figli degli ex combattenti bresciani (e non solo), alla Ca’ Serena di Bione, in Vallesabbia: una delle colonie estive più note della provincia di Brescia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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