Cultura

Arte, neuroscienze, teatro: una rassegna dedicata alla medicina e alla cultura

La propone l'Ordine dei Medici insieme a Teatro Grande, Ctb e Fondazione Brescia Musei: appuntamenti dal 12 ottobre
Il palco del teatro Grande - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
Il palco del teatro Grande - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
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Esplorare le connessioni tra i diversi ambiti espressivi e l’universo della medicina e della cura. Con questo proposito l’Ordine dei Medici di Brescia presenta il palinsesto autunnale di appuntamenti pensati per l’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura: Medicina e Cultura è il motivo portante che unisce i diversi eventi in programma per il 2023, avviati la scorsa primavera con la giornata di studio Medicina e società a Brescia e la rassegna Guaritori feriti - Medicina e Cinema realizzata con il Cinema Nuovo Eden.

Le nuove proposte per l’autunno, promosse sempre sotto l’egida del Comune di Brescia, sono realizzate grazie alle collaborazioni con Fondazione del Teatro Grande, Centro Teatrale Bresciano e Fondazione Brescia Musei.

Le iniziative spaziano dal teatro alla musica e alle arti visive, e traggono ispirazione dalle aree tematiche individuate per la Capitale Italiana della Cultura, in particolare quella de La cultura come cura. 

Gli appuntamenti

Il primo progetto è dedicato a Musica e medicina, realizzato d’intesa con la Fondazione del Teatro Grande, e intende esplorare la capacità della musica di incidere positivamente sul nostro benessere, da sperimentare attraverso due concerti speciali accompagnati dal racconto di medici e neuroscienziati.Il debutto è previsto al Teatro Grande con Musica e invecchiamento attivo, nella serata di giovedì 12 ottobre (Salone delle Scenografie con inizio alle ore 20, info e prevendita biglietti in aggiornamento su www.teatrogrande.it). 

Il secondo appuntamento, giovedì 2 novembre sempre al Teatro Grande, sarà dedicato a Musica e neuroscienze (Salone delle Scenografie con inizio alle ore 20, info e prevendita biglietti in aggiornamento su www.teatrogrande.it). Daniela Perani, professoressa ordinaria di Neuroscienze all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, accompagnerà in un viaggio all’interno del cervello umano, con l’ausilio di tecniche di neuroimaging, per mostrare cosa succede nella nostra testa quando ascoltiamo della musica, quali sono i circuiti che si attivano e i benefici che ne possiamo trarre. A seguire, le armonie del concerto Il Barocco tra Venezia e Napoli ne offriranno un esempio pratico, con il virtuosismo strumentale di Elisa Citterio al violino, Dorina Frati al mandolino e Cristina Vidoni al violoncello, interpreti affermate sul panorama artistico internazionale.

Il rapporto tra medicina, letteratura e teatro sarà in primo piano nel progetto elaborato d’intesa con il Centro Teatrale Bresciano, che propone lo spettacolo Appunti di un giovane medico dai racconti di Michail Bulgakov, con la drammaturgia e regia di Paolo Bignamini. La pièce andrà in scena venerdì 17 novembre al Teatro Sociale (inizio alle ore 20.30, info e prevendita biglietti in aggiornamento su www.centroteatralebresciano.it). Il testo scelto è un classico della letteratura, che ripercorre la biografia dello scrittore russo - autore di capolavori come «Il Maestro e Margherita» e «Cuore di cane» – quando, nel primo scorcio del Novecento, da giovane neolaureato in Medicina viene inviato come dirigente medico in uno sperduto ospedale di campagna. 

Due mondi percepiti come apparentemente lontani, la medicina e le arti visive, saranno l’orizzonte di riferimento del progetto condiviso con la Fondazione Brescia Musei, per approfondire le scoperte delle neuroscienze sul rapporto tra arte, cervello ed empatia. «Arte e cervello» - dove nascono le emozioni è il titolo della conferenza proposta alla città sabato 9 dicembre nell’Auditorium Santa Giulia di via Piamarta (con inizio alle ore 10.30, info in aggiornamento su www.bresciamusei.com), con l’intervento del neuroscienziato Vittorio Gallese, docente di Psicobiologia all'Università di Parma e parte del gruppo di ricerca che negli anni Novanta, sotto la guida di Giacomo Rizzolatti, ha scoperto i neuroni specchio, le cellule motorie del cervello che sono fondamentali per spiegare l’empatia.

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