Antonio Piovanelli: «Io attore, fra Dante e Bellocchio»
«Frequento Dante fin dai miei esordi artistici - racconta l’attore di teatro, cinema e tv Antonio Piovanelli, 81 anni vigorosamente portati -: l’ho scoperto grazie a Toni Comello, che è stato mio maestro. Nel 1965, nel 7° centenario della nascita di Dante, Comello mi coinvolse. Fu un’esperienza che mi fece crescere molto e lì nacque la mia passione per Dante, che non è mai finita. L’ho letto in tutta Italia e molte volte anche nel Bresciano». L’attore, bresciano di Lograto, di stanza a Roma da decenni - amico degli artisti dell’avanguardia teatrale e dei Bertolucci (compare anche in «Novecento»), di recente co-protagonista di «Dafne» di Federico Bondi - è in procinto di tornare a recitare nel Bresciano.
«Ed eccomi ancora qui - prosegue l’attore -, nel 7° centenario della morte, a celebrare Dante. Ho studiato un recital concentrato sul Dante politico e religioso, in collaborazione con il mio caro amico prof. Pasquale Stoppelli, de La Sapienza di Roma. Per 10 anni grazie a Stoppelli ho recitato Dante in università. Il recital completo comprende 4 canti dell’Inferno, uno del Purgatorio e tre del Paradiso (l’ultimo è il 33°), ma non sempre li faccio tutti. Il recital dura un’ora, e fra un brano e l’altro spiego, racconto, commento».
Dove reciterà il suo Dante?
Ora porto Dante in Sicilia, stiamo pensando ad alcune date a Roma, a gennaio sarò a Foligno. Ma soprattutto sabato 11 dicembre sarò al Teatro Comunale di Lograto alle 20.15. Lograto è il mio paese natale, a cui sono molto legato da sempre. Il 16 dicembre alle 20.30 reciterò al Castello di Padernello (frazione di Borgo San Giacomo, via Cavour) e farò anche una replica ad inviti per la C.O.B.O., un’azienda che negli anni ha sempre sostenuto il mio lavoro artistico, e a cui sono molto grato per questo. Vorrei portare questo recital in tanti altri paesi del Bresciano, sono disponibile a recitare anche solo con un piccolo rimborso spese. Ci tengo molto a far conoscere come vivo Dante e come l’ho studiato.
Venendo alla televisione, lei impersonerà mons. Pasquale Macchi, segretario personale dell’arcivescovo e poi Papa Montini, in «Esterno Notte», la prima serie tv scritta e diretta da Marco Bellocchio (con anteprima all’ultima Festa di Roma, in attesa dell’uscita, prevista nella primavera 2022 su Rai1). Aldo Moro sarà Fabrizio Gifuni, Paolo VI è impersonato da Toni Servillo. È contento del risultato?
Credo di aver fatto un buon lavoro. Abbiamo girato in vari luoghi: a Castelgandolfo, nelle stanze di un palazzo vicino Ariccia e in un grande parco. Sono molto contento di questa interpretazione. Come è stato girare con Toni Servillo? È un uomo molto gentile. Io sono emotivo, mi calo totalmente nel personaggio, Servillo invece è più razionale. È intelligente, acuto, un attore di grande livello. È stato molto interessante lavorare a contatto con lui.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato