Cucina

Una ciambella «brunita» celebra la storia locale: è il dolce MuArc

L’hanno inventato al Chocolat Cafè di Remedello: si ispira all’Età del Rame e alla necropoli trovata in paese
Andrea Putelli e Rosaria Gigli del Chocolat Cafè presentano il nuovo dolce - Foto © www.giornaledibrescia.it
Andrea Putelli e Rosaria Gigli del Chocolat Cafè presentano il nuovo dolce - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Evoca le consistenze grezze e i sapori rustici di una volta, quelli che non stancano mai e che sanno di tradizione. È cotto in stampi di rame e, del rame, ha anche il colore, brunito. Si sentono il burro, la farina di mais, le mandorle e le nocciole, mescolati ad arte, con la passione di chi ha cercato di dare un sapore al capitolo più noto della storia remedellese, l’Età del Rame, appunto. Il suo nome è «Dolce MuArc» e l’ha creato il pasticciere Andrea Putelli del Chocolat Cafè, che ha voluto dedicare un dolce al paese e al suo ritrovato Museo Civico Archeologico (MuArc), nell’anno in cui Brescia è Capitale italiana della Cultura.

«Da tempo stavamo conducendo ricerche per capire se in passato Remedello avesse avuto un dolce tipico, così da riproporlo: amiamo la conservazione delle tradizioni e cultura locali, sia del nostro territorio di origine, dato che siamo camuni, sia del paese che ci ha accolti da tanti anni, cioè Remedello - racconta Rosaria Gigli, co-titolare del Chocolat, attività aperta in paese, assieme al compagno e pasticciere Putelli, nel 2008 -. Abbiamo chiesto anche ai cittadini più adulti, affidandoci ai loro ricordi. Ma nulla: pare che Remedello non abbia un dolce del passato tipicamente locale. Così abbiamo deciso di cogliere la riapertura del Museo Civico Archeologico per mettere a punto noi un dolce che sia anche un’esperienza culturale di valorizzazione della storia del paese e del suo patrimonio».

Nasce così «Dolce MuArc», il cui nome rimanda proprio all’acronimo del Museo riaperto a fine gennaio, dopo un grande percorso di restauro, rinnovamento e riallestimento, concretizzato dall’Amministrazione comunale del sindaco Simone Ferrari. La dolce creazione del pasticciere Andrea Putelli non poteva che celebrare il capitolo storico-archeologico che ha reso il piccolo paese bassaiolo internazionale e che naturalmente veste un ruolo da protagonista anche nel Museo: la necropoli dell’Età del Rame trovata a Remedello Sotto.

«Un dolce rustico e genuino, ma allo stesso tempo ricco di sapori diversi - farina di mais, burro, nocciole, mandorle - fusi in una perfetta piacevole armonia. Un dolce dal colore brunito, come quello del rame dei pugnali delle genti che abitavano questi luoghi oltre 5500 anni fa», recita la presentazione che accompagna il dolce, «che ha la forma di una ciambella e, come tutti i nostri prodotti, è fatto di ingredienti genuini e farine reperite da produttori delle vicinanze», prosegue Rosaria Gigli, più conosciuta come Rosi. «Per dare nome e logo del Museo al dolce, abbiamo intrapreso un percorso ufficiale e burocratico, previsto dalle Belle arti, e siamo diventati, in pratica, una sorta di sponsor del Museo - illustra Rosaria Gigli -. Il nostro Dolce MuArc sta piacendo. A tutti i visitatori del Museo che si presenteranno al Chocolat con il biglietto di ingresso, applicheremo uno sconto del 10% sulla consumazione dei nostri prodotti, naturalmente “Dolce MuArc” compreso».

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