Cucina

Red Delicious, la mela rossa e croccante che ingannò Biancaneve

In Italia si raccoglie a settembre, ma resta fresca e integra, grazie a ingegnosi sistemi naturali di conservazione, per più di dieci mesi
Mele rosse
Mele rosse
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Red Delicious è un nome che dirà poco ai più. Ma se si parlasse invece della mela di Biancaneve per tutti si formerebbe immediatamente l'immagine d'un frutto dal colore rosso scuro, crocante e succoso, con le immancabili protumberanze alla base e la classica forma a calice. Ed è proprio quella la celebre Red Delicius, mela tra le più consumate al mondo, vanto della qualità dei coltivatori principalmente di Trentino, Alto Adige e Valtellina.

Tra le circa duemila varietà diverse del frutteto italiano, nate con infiniti, secolari processi di selezione dal melo selvatico, Red Delicius è una delle più apprezzate. Nel Nord del nostro Paese si raccoglie all'inizio dell'autunno, in settembre, ma in verità la troviamo sui banchi del verduraio per tutto l'inverno e l'intera primavera. Per questa ragione la inseriamo oggi nella dispensa di Stagioni in tavol@ certi di averla protagonista nel cesto invernale della frutta che mai come in questa stagione rischia di essere povero. 

Dolce, piacevolissima da sgranocchiare per la sua peculiare consistenza, è pure un generoso alleato nella difesa del nostro organismo, in virtù dei molti elementi benefici che ne costituiscono la buccia e la polpa.

Il parere dell'esperto

Abbiamo già incontrato le mele in questi nostri appuntamenti e, pertanto, val la pena di richiamare soltanto brevemente il massiccio apporto di proprietà nutritive e salutari che contraddistinguono questo frutto ben sintetizzate nel motto di sapienza popolare secondo il quale "una mela al giorno..." con quel che segue.

Nutriente ma povera di calorie, la mela è composta principalmente di acqua, carboidrati, fibre e zucchero, quest'ultimo però in forma semplice, e con un indice glicemico davvero basso. Molte le vitamine presenti (dei gruppi B, C e A)  così come i sali minerali, tra i quali emerge il potassio, ma non mancano neppure calcio, ferro e sodio.

Proprio le fibre favoriscono la digestione, riducendo il tempo di passaggio di quanto abbiamo mangiato nel nostro intestino. Per il medesimo motivo non è alto il livello glicemico post prandiale, cosicchè è tra i frutti più consigliati ai diabetici.

La sua confortevole funzione saziante senza alto carico calorico, ne fa un buon elemento per ogni dieta e il suggerimento è di mangiarne una prima dei pasti proprio per ridurre l'appetito. Molte infine le valenze antinfiammatore e antiossidanti, cosicchè anche recentemente è stato accreditato il suo benefico effetto per la salute del sistema cardiovascolare.

Chi le vede dal fruttivendolo fino a primavera sapendo che è un frutto raccolto a settembre potrebbe pensare all'uso di conservanti chimici o altre diavolerie. Ma non è così. Gli agricoltori hanno semplicemente scoperto che mantenendo le mele in magazzini con temperature vicine allo zero e con una bassissima concentrazione di ossigeno, i processi di naturale deperimento e ammaloramento sono rallentati fino quasi a fermarsi.

Ecco perchè la mela tolta dall'albero in settembre possiamo mangiarla, praticamente tale e quale, perfettamente conservata, croccante e succosa a gennaio e pure oltre fino a giugno avanzato. 

La ricetta 

Ottima cruda, sola da sgranocchiare con la buccia ben lavata, oppure in insalata con verdura e formaggio, la Red Delicius è mela molto duttile anche in cucina, soprattutto se parliamo di dolci e in particolare di torte.

E vista la provenienza maggioritaria dai frutteti di Trentino e Alto Adige, è forse doveroso proporre oggi una preparazione tradizionale: lo strudel di mele nella sua versione più semplce e povera, ma non mano ricca di gratificante soddisfazione.

Ci sono versioni di più elaborata pasticceria, che usano per l'involto la pasta sfoglia o la pasta frolla e altro ancora, ma qui vogliamo dare la ricetta famigliare dei masi che lascia il ruolo della maggior dolcezza proprio alle mele e all'apporto zuccherino nel solo ripieno.

Per prima cosa occupatevi della pasta che dovrà poi riposare per poco meno di un'ora. Potreste partire da 300 grammi di farina Manitiba, oppure "00" 0 al più di tipo "1" (anche mixarle non è male). Preparate la consueta fontana di farina e aggiungete 110 grammi di acqua tiepida, un uovo intero, un goccio d'olio, un pizzico di sale e una spruzzata abbondante di succo di limone.

Impastate energicamente fino a che non otterrete una massa liscia e non appiccicosa (se avete la planetaria, usate prima la foglia e poi l'uncino sempre a media velocità).

Lasciate la pasta a riposare in una ciotola coperta a temperatura ambiente per un'oretta, così che la massa si rilassi.

Nel frattempo pensate al ripieno: tagliate a fettine 4 o 5 mele Red Delicius che avrete già sbucciato e privato del torsolo e mettetele in una terrina, unendo e amalgamando 50/60 grammi di zucchero di canna, una bella spolverata di cannella, una manciata di pinoli e una di uvetta sultanina fatta rinvenire nel brandy. Per completare il ripieno più classico mancano ora solo 50 grammi di pantrito, fatto saltare in padella con una noce di burro, e una abbondante grattata di scorza di limone o di arancia.

Amalgamato per bene il ripieno non vi resta che stendere la pasta il più sottile possibile cercando di ricavare un rettangolo. Con il ripieno formate un salsicciotto e ponetelo al centro della pasta chiudendola poi con cura come un pacchetto.

Ponete il vostro strudel sulla carta forno, avendo cura di mettere sotto la giuntura della pasta, spennellate con un tuorlo d'uovo, se serve allungato con poco latte. Quindi infornate a 190 °C per 35/40 minuti in modalità statica.

Quando lo strudel sarà dorato toglietelo dal forno e lasciatelo rafreddare prima di cospargelo di zucchero a velo. Un tocco in più potrebbe venire dal servire ogni fetta con l'abbinamento d'una cucchiaiata di crema inglese o di panna montata.      

 

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