Nella «top 100» Usa dei vini un Barone Pizzini e un Ca’ del Bosco
Due icone della Franciacorta primeggiano nella «bibbia» a stelle e strisce dell’enologia di qualità: nella lista dei 100 vini migliori del mondo da poco usciti sul mercato (quelli da tenere in cantina e far invecchiare) ci sono, al 38° posto, il Rosé Brut Edizione 2020 della Barone Pizzini, primo «sparkling» italiano presente nella classifica, e sul gradino numero 69, l’Annamaria Clementi Rosé 2015 di Ca’ del Bosco. A stilare la «Top 100 Cellar Selection 2024» è stato il magazine americano Wine Enthusiast.
L’Italia conquista 18 posizioni su 100. In vetta, al primo posto a livello mondiale, c’è il Piemonte con la Riserva di Barbaresco 2016 «Don Fiorino» della Produttori, un vino dedicato al parroco che nel 1958 guidò i 19 agricoltori che fondarono la cantina a due passi dalla chiesa. Seguono al decimo posto il Barolo Monvigliero 2020 di Oddero e all’11esimo il Barolo Villero 2019 di Giacomo Fenocchio.
Nona tra gli italiani e 38esima nel mondo è l’etichetta di Barone Pizzini. Silvano Brescianini, ceo della cantina pioniera del biologico in Franciacorta, esprime «soddisfazione grandissima per questo riconoscimento internazionale che dimostra come i vini che produciamo siano sempre più apprezzati sulle tavole di tutto il mondo. Per la Barone Pizzini ottenere questo giudizio per un vino interamente prodotto con uve Pinot Nero, vitigno difficilissimo da coltivare, ma nel quale crediamo al pari dello Chardonnay, ripaga dei tanti sforzi che tuta la squadra che opera dalla campagna alla cantina quotidianamente mette in gioco cercando ogni giorno di più di migliorare la cura e l’attenzione ai dettagli».
Jeff Porter, curatore della classifica, definisce il Rosé Brut Edizione 2020 «un vino di gran classe. Esce dalla bottiglia con aromi che riempiono l’aria con note di ribes rosso, fragola matura, rosa e crema. Il palato mostra l’attenzione ai dettagli dei vigneti, poiché i sapori di ciliegia e di frutti di bosco sono incontaminati. La lotta tra la ricchezza e la tensione del vino si svolge attraverso il palato e, fortunatamente, tutti vincono. Da bere subito - 2035».
L’altro vino di Franciacorta presente in classifica è l’Annamaria Clementi Rosé 2015 di Ca’ del Bosco prodotto in prevalenza con uve Chardonnay (e l’aggiunta di Pinot Bianco e Pinot Nero). Un vino iconico, che rende omaggio alla fondatrice della cantina e madre di Maurizio Zanella, e finito sotto i riflettori del mondo anche in occasione del G7 che si è svolto in Puglia a giugno: è stato servito in apertura della cena inaugurale organizzata dal Quirinale al Castello Svevo di Brindisi.
Gli applausi per la Franciacorta non finiscono qui: di recente, in occasione dei Wine Star Awards, la rivista ha definito questa terra «International wine region of the year».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.