Cucina

Naèt, il gin di Monte Isola che prende il nome dalle antiche barche

A produrlo due giovani imprenditori sebini. In provincia in pochi anni sono nate oltre 30 nuove etichette
Il gin creato da Stefano Gesa e Danilo Serioli
Il gin creato da Stefano Gesa e Danilo Serioli
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Brescia capitale del gin. Nella nostra provincia sono nate in questi ultimi anni oltre trenta etichette. Un business cresciuto in fretta, bevande alcoliche diverse tra loro: c’è quello con caffè, quello con il pompelmo, quello impreziosito da oro edibile, quello con la birra e quello glitterato. L’ultimo nato proviene da Monte Isola: a produrlo sono Stefano Gesa e Danilo Serioli, «brand strategist» il primo e manager di una società statunitense il secondo, entrambi sulzanesi, uniti dall'intraprendenza, dalla passione per la distillazione e dall'amore per il territorio sebino.

La storia

Un anno e mezzo di lavoro dalle prime sperimentazioni alla bottiglia finale, per avere un nuovo «London dry gin» speciale, 43 gradi, dedicato a Monte Isola e ai sapori della sua terra, prodotto (per ora) in 700 bottiglie, chiamato Naèt, e distribuito in enoteche, bar e ristoranti sia dell’isola che di Sulzano, Marone, Iseo, Clusane e Corte Franca. Protagonisti del lavoro Stefano e Danilo hanno iniziato a sperimentare nella primavera del 2022 e lo hanno fatto per circa otto mesi, ottenendo sette ricette per poi affinare le due ritenute migliori, da cui dopo un’altra selezione qualitativa all’inizio dello scorso giugno si è arrivati al prodotto finale.

La ricetta

Gin Naèt è un composto di undici botaniche: ginepro, limone, angelica, origano, lavanda, cannella, finocchio, pepe, cardamomo, eucalipto e menta. Per i due creatori le caratteristiche fondamentali del nuovo distillato «da dopo pasto» sono «il sapore deciso e la capacità di lasciare la bocca fresca», che per un alcolico di 43 gradi già non sarebbe poco. A contraddistinguerlo concorrerebbe anche «un'amalgama non pesante in cui alcune botaniche sono presenti in quantità minime, e in cui a prevalere sono ginepro, cardamomo, menta, limone e pepe».

Le antiche barche

Il nome del gin nato sul lago d'Iseo invece si rifà alle antiche barche da pesca usate ancora oggi dai pescatori dell'Iseo, e la sua scelta è un tributo a questa tradizione. Il design del marchio e la sua comunicazione sono stati affidati a Giorgio Mininno, design director e partner dell’agenzia Gummy Industries. Come spiegato dallo stesso Mininno, «la bottiglia è ispirata alla grafica del mondo nautico e a una reinterpretazione dei paesaggi lacustri, dove l’acqua colora ogni soggetto che le sta sopra o vicino e lo riflette con forme nuove. È partendo da questo punto di vista che si sono progettati il packaging e la campagna di lancio, caratterizzata da un’etichetta che richiama il lago in giorni in cui ha un colore particolare e su cui ci sono anche l'isola stilizzata e le coordinate che permettono di localizzarla sulle carte geografiche».

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