Masterchef, il bresciano Samuele Uva festeggia l’ingresso in top 10
La top 10 è realtà per Samuele Uva a Masterchef. Pur con qualche inciampo, sulla falsa riga di quanto accaduto qualche tempo fa a Darfo Boario, il «fattore Brescia» sorride nuovamente all’aspirante cuoco della nostra provincia. Nella tredicesima puntata del cooking show in onda su Sky Uno, l’incontro del 19enne di Desenzano con il maestro Iginio Massari e sua figlia Deborah non l’ha visto finire tra i peggiori dell’invention test.
Consigli all’allievo
Consigli preziosi, quelli del guru della pasticceria: «Dàga ‘na bela mesciada» (dal dialetto, «dagli una bella mescolata»), ha suggerito il re dei dolci all’allievo durante la preparazione della crema pasticcera con cui assemblare poi il croquembouche (una torretta di bignè ripieni, avvolta da fili di caramello). L’aiuto «in codice» ha contribuito ad evitargli il rischio eliminazione e lasciare nel dimenticatoio la non brillante prova precedente, consistente nella composizione di un panettone gastronomico con gli ingredienti contenuti nella «golden mystery box».
Riflessioni e incitamenti
Gli ostacoli ai fornelli hanno indotto delle riflessioni nel giovane bresciano: «Non so se questa sia la mia strada» ha detto Samuele, incolpandosi di non riuscire ancora ad esprimersi come vorrebbe attraverso il suo piatto che, nelle intenzioni, voleva a dedicare al papà, con cui ha ammesso di avere un rapporto complicato.
«Credi di più in te stesso» lo ha spronato allora chef Bruno Barbieri. Un monito di cui Samuele ha fatto tesoro nella sfida in esterna: nel duello di scena nella cittadina toscana di Pontremoli, lui e i componenti della brigata rossa hanno raccolto molti più consensi dai ristoratori locali rispetto ai rivali della della brigata blu servendosi dei caratteristici testi, pentole in ghisa tipiche della zona).
Il pressure
Ciò ha permesso loro di godersi il pericoloso «pressure test» in balconata. Così il bresciano può festeggiare la qualificazione al prossimo round, in onda giovedì prossimo, per la quale si prospetta una sfida d’alto livello nella suggestiva cornice di Villa Crespi, la casa gastronomica” pluristellata dello chef Antonino Cannavacciuolo.
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