Manzo all’olio, aprile è il mese dei buongustai

Daniele Piacentini
Un mese per sperimentare vecchie e nuove ricette nelle migliori locande di Rovato
Un piatto di manzo all'oglio - © www.giornaledibrescia.it
Un piatto di manzo all'oglio - © www.giornaledibrescia.it
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Un mese da buongustai, sperimentando vecchie e nuove ricette nelle migliori locande di Rovato. Un solo punto fisso - e non potrebbe essere altrimenti, nella capitale della Franciacorta -: il manzo all’olio De.Co. Per tutto aprile Amministrazione e ristoratori propongono «Il mese del manzo all’olio», con menù della tradizione (dalla polenta ai casoncelli) e altri accostamenti invece più insoliti e arditi, aprendo così le porte a residenti e visitatori amanti del buon cibo. Il tutto innaffiato dai vini della Franciacorta, fermi o Docg.

I prezzi variano a seconda degli accostamenti: l’elenco completo delle proposte e i contatti per prenotare si trovano sul sito, sulle pagine social del Comune o contattando direttamente l’Ufficio commercio al numero 030.7713224. I trenta giorni dedicati al piatto principe dell’enogastronomia locale arrivano a coronamento dell’ultima Lombardia Carne: una 133esima edizione che, complice il bel tempo, ha portato oltre 10mila visitatori ad affollare il Foro Boario di piazza Garibaldi.

«Giornate - ragiona il primo cittadino, Tiziano Belotti - in cui Rovato è tornato a essere un grande mercato di merci, di idee e di valori, come lo è sempre stato nella sua lunga storia di città-mercato. L’urbanistica rovatese è anch’essa segnata da questo rapporto, con tre piazze del centro una di fianco all’altra - Montebello, Cavour e Palestro - un unicum assoluto per ospitare merci e commercianti oppure corso Bonomelli, per i rovatesi la Strada Larga, concepita come vera e propria piazza allungata dove esporre gli animali in sequenza». Una storia che ancora oggi si riverbera nell’ambito della ristorazione, tra locande, bar, trattorie e locali anche stellati, come sottolinea sempre Belotti: «A Rovato vi sono oggi circa 400 attività commerciali. Solo Montichiari (altra città mercatale) e Desenzano (città turistica) possono vantare nella provincia numeri più grandi. E di queste 400 attività, circa un centinaio sono bar e ristoranti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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