La Vittoria CioccoAlata omaggio «dolce» alla città
Alle sue spalle, sulla parete del salone Vanvitelliano in Loggia, la strofa di Carducci che dipinge «Brescia la forte, Brescia la ferrea…» e da oggi anche Brescia la «dolce»: una copia fedelissima in piccolo (un metro e 16 centimetri) della Vittoria Alata in cioccolato, appoggiata su un piedistallo, fa da cornice ai versi carducciani.
È opera della «pastry chef» Anna Gerasi titolare con il fratello Gianpaolo della storica pasticceria Piccinelli, famosa per il bossolà e la persicata, passione di D’Annunzio che la divorava dopo i lunghi digiuni in cerca di ispirazione. Dono della maestra cioccolatiera alla città, la Vittoria CioccoAlata è nata anni fa da un’idea di Maurizio Argetta che ha trovato compimento grazie anche all’intervento dell’artista del ferro battuto Dante Pasetti.
La statua ha comportato 400 ore di lavoro, 40 kg di cioccolato fondente e 18 kg di metallo per lo scheletro. Collocata nel grande salone municipale rimarrà esposta almeno sino a quando le temperature ne permetteranno la conservazione.
«È la realizzazione di un progetto cullato a lungo - ha commentato Anna Gerasi, che è anche maestra d’arte -. Un omaggio alla mia Brescia di cui voglio riprodurre in dolcezza anche altri aspetti artistici». Gli appassionati del «nettare degli dei» possono già gustare i lingottini ispirati alla statua. «Riceviamo in dono una straordinaria opera artigianale - ha commentato il sindaco Emilio Del Bono al fianco dell’assessore al Commercio Valter Muchetti -. Anche l’autentica Vittoria Alata è una grande opera artigianale di epoca romana con palesi connotazioni elleniche. Siano orgogliosi del suo ritorno e grati alla pastry chef Gerasi, esempio di come la storia di Brescia susciti la partecipazione creativa di chi è appassionato di arte e cultura».
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