La Guida alle Birre d’Italia 2025 recensisce 2767 etichette e lancia il premio Filiera

Racconta 511 realtà tra produttori di birra e sidro e 785 locali. Per la prima volta Slow Food ha deciso di premiare chi investe risorse nella produzione, nella trasformazione e nell'impiego di orzo e luppolo
Eugenio Signoroni e Luca Giaccone, curatori della Guida alle Birre d’Italia 2025 - Foto Facebook Slow Food
Eugenio Signoroni e Luca Giaccone, curatori della Guida alle Birre d’Italia 2025 - Foto Facebook Slow Food
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La regione con più birrifici in guida è la Lombardia (68 birrifici artigianali). Mentre Piemonte e Trentino Alto Adige guidano la classifica delle regioni con più produttori di sidro. È la geografia brassicola delineata dalla Guida alla Birre d’Italia 2025 di Slow Food Editore, che racconta 511 realtà – tra produttori di birra e di sidro – e recensisce 2767 etichette. Segnalati 785 locali dove è possibile bere o acquistare birra artigianale italiana.

Sono stati inoltre consegnati, durante la presentazione di oggi, i 9 premi speciali ai migliori birrifici e locali d'Italia. 

La regione con più locali in guida è la Lombardia (87) seguita da Piemonte (81) e Toscana (80). Mentre sono 7 sono le birre analcoliche in guida (< 1% vol.). E la birra in guida con la gradazione più alta ha 16% volume, quella con la gradazione più bassa ne ha 0,5.

«La Guida alle Birre – dice Luca Giaccone, curatore della pubblicazione presentata oggi a Brescia insieme a Eugenio Signoroni – è nata nel 2008, quando in Italia i birrifici erano 232. Oggi sono più di mille e in tutti questi anni, con cadenza biennale, la guida di Slow Food ha raccontato l'evoluzione di questo affascinante movimento, con un certosino lavoro di visite, assaggi e confronto con i birrai. Inoltre il volume svela la selezione di quasi 800 indirizzi dove comprare, bere e abbinare le birre col cibo, mentre con la novità del riconoscimento ai locali golosi, la guida segnala coloro che dedicano una particolare attenzione all'offerta gastronomica. All’esordio il premio Filiera, assegnato a quei birrifici che investono con convinzione sull’autoproduzione delle materie prime».

Filiera è dunque la parola magica della guida di quest'anno e delle due giornate che Slow Food ha voluto dedicare al mondo della birra artigianale e al sidro, che si svolgono in vari luoghi di Brescia oggi e domani: «Costruire un legame con il territorio – sottolinea Eugenio Signoroni – è stato, sin dall’inizio del movimento della birra artigianale, uno degli obiettivi fondamentali dei suoi protagonisti. Se all’inizio a essere impiegati sono stati soprattutto ingredienti molto caratterizzanti ma, per così dire, eccentrici rispetto alla ricetta base della birra, quali frutta, spezie, fiori e cereali non maltati, negli ultimi anni lo sforzo di un gruppo sempre maggiore di produttori è stato quello di investire risorse nella produzione, nella trasformazione e nell'impiego di orzo e luppolo, coltivati in Italia o in proprio. Per questo con l’edizione 2025 della Guida ci è parso necessario concentrare la nostra osservazione su questo tema, introducendo il nuovo premio Filiera e raccontando ancora più in profondità questa nuova interessante tendenza, che può avere significative ripercussioni anche sul settore agricolo del nostro Paese».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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