Cucina

Il gelato? Si mangia in compagnia: l'identikit del degustatore

Il 48% degli italiani dichiara di consumarlo soprattutto con il partner o con la propria famiglia
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Non è più solo l'estate la stagione del consumo del gelato: gli ice cream lovers amano degustarlo anche durante gli altri mesi dell'anno a conferma di una destagionalizzazione del prodotto riscontrato dalle stesse aziende produttrici già da alcuni anni. A certificarlo è un'indagine svolta dalla Doxa e commissionata da Igi-Istituto del Gelato Italiano che sarà presentata domani a Roma. La ricerca di mercato quantifica in un 35% del campione interpellato i consumatori che mangiano gelato nel corso dei dodici mesi dell'anno con un 36% che si concede il piacere 1-2 volte alla settimana e tre italiani su dieci arrivano a toccare punte di almeno 3 o 4 volte (16%) o addirittura tutti i giorni (11%) allineandosi a livello di consumo a pochissimi altri alimenti dicono i nutrizionisti.

Dalla fotografia scattata da Doxa per l'Istituto del Gelato Italiano emerge inoltre che un 56% preferisce consumarlo a casa piuttosto che al bar (26%) o al ristorante. Nello specifico si spiega che se un «un tempo il consumo di gelato riportava alla mente le serate passate fuori con gli amici, oggi il 48% degli italiani intervistati dichiara di consumarlo soprattutto con il partner o con la propria famiglia». Quanto invece al momento della giornata per degustarlo il 50% sceglie la merenda pomeridiana come momento perfetto. Infine dall'analisi emerge che il gelato è un prodotto che piace al 93% degli italiani con una maggiore preferenza per il cono (41%) se si condivide il piacere in coppia o in famiglia. Il gradimento per il gelato è sullo stesso livello per
uomini e donne con punte più alte nelle fasce di età dei più giovani.

L'Italia del gelato è una superpotenza: con un mercato di 2 miliardi di euro e 40 mila
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, è destinato a crescere ancora con consumi stimati in aumento del 10-12% rispetto allo scorso anno. A fotografare numeri e trend del settore è un'indagine del Centro studi Cna in collaborazione con Cna Agroalimentare, secondo la quale il 2018
sarà l'estate del gelato 4.0 che coniuga alta qualità, tecnologia e un bel pizzico d'ingegno. E quindi sostenibile e salutista, raffinato ai fiori edibili e tradizionale con materie prime a denominazione garantita.

Il 2017, secondo l'indagine, archivia una produzione di oltre 660 milioni di litri contro i 595 milioni del 2016, il 19% del totale europeo. Dietro l'Italia seguono Germania (515 milioni), Francia (454), Spagna (301) e Polonia (264). Un gigante quindi, l'Italia del gelato, che sta al passo con i tempi: amico dell'ambiente, dagli ingredienti naturali e bio, al packaging il più possibile biodegradabile (gettonatissimo lo stecco che si può mangiare anziché in legno o in plastica). Si vanno poi più diffondendo gelaterie a km0 con prodotti del territorio, con un'offerta vegana in crescita del 28%, ma anche di gusti privi di latte e derivati, gluten-free e ipocalorici. Quanto alle preferenze, secondo l'indagine, in testa alla classifica sono cioccolato, nocciola, limone, pistacchio e crema, ma a fare la differenza con il passato sono gli ingredienti.

Il cioccolato si preferisce fondente con il 70%, la nocciola deve essere di qualità riconosciuta: piemontesi, laziali o campane. Il limone meglio se Igp di Amalfi o comunque italiano. Il pistacchio arriva da Bronte ma anche da Iran e Afghanistan. La crema non può fare a meno di uova da galline all'aria aperta. Quanto allenuove tendenze, primeggiano i fiori edibili, dal gelsomino, alla begonia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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