Cucina

Festival della Cucina mantovana: programma e menù

Risotto alla zucca, Bigoli alla mantovana, Macarun col stracot e agnoli sono solo alcuni dei piatti che si serviranno durante la kermesse
  • Qualche piatto della cucina mantovana che verrà servito durante il Festival
    Qualche piatto della cucina mantovana che verrà servito durante il Festival
  • Qualche piatto della cucina mantovana che verrà servito durante il Festival
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    Qualche piatto della cucina mantovana che verrà servito durante il Festival
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Torna il 20 gennaio «Il Festival della Cucina mantovana». La kermesse quest’anno, oltre ad offrire piatti tipici della cucina mantovana, preparati da Associazioni gastronomiche del territorio, ospiterà una vasta area fiera-mostra-mercato.

La sesta edizione del Festival, che si terrà al Palazzetto dello Sport di Mantova (via Melchiorre Gioia 3 - area Polivalente), è un appuntamento imperdibile per tutti coloro che amano i gusti, le tradizioni e la buona tavola, che, per sei settimane (dal 20 gennaio al 25 febbraio) tutti i fine settimana il sabato a cena e la domenica a pranzo e cena, potranno gustare i piatti preparati con cura e amore dalle Associazioni che cucineranno primi piatti tipici della zona che rappresentano.

Affiancano i primi, una vasta gamma di secondi: stinco, costine, stracotto, luccio in salsa, polenta e funghi, grana e mostarda, spalla e molte novità come il tirabega e altre ancora, dolci e vini tipici mantovani accuratamente scelti e selezionati dall'Organizzazione.

Inoltre, in uno spazio allestito ad hoc, saranno in esposizione e si potranno acquistare le eccellenze gastronomiche delle Associazioni ospitate oltre ad avere informazioni sui prodotti, le specialità, le tradizioni e le feste.

Al Festival, anche quest'anno, non mancheranno iniziative per i bambini: gonfiabili e baby dance (tutti i sabati alle ore 20.00) infatti allieteranno i più piccoli. Sempre il sabato, dalle 22.30, gli adulti, gratuitamente, potranno recarsi nella sala "Gusto" e ascoltare i grandi DJ Afro, funky e disco che si alterneranno alla consolle. 

Ma il «Festival della cucina mantovana» non è solo questo. Tutte le domeniche infatti, a pranzo e a cena, si svolgeranno eventi, animazioni, balli, dimostrazioni ed esibizioni sportive organizzate da Associazioni sportive e ricreative del territorio, oltre al consueto torneo di calcetto «Mantovanito» e al concorso di disegno per i più piccoli.

Orari apertura: sabato dalle 19; domenica dalle 11.30 (cocktail di benvenuto) e dalle 19. L'ingresso e il parcheggio sono gratuiti.

Programma:

Sabato 20 e domenica 21

Risotti di risaia. Associazione ASC di Castelbelforte. Sarà il riso, prodotto d'eccellenza del Mantovano, il primo piatto che aprirà la kermessse. L'Associazione di Castelbelforte cucinerà risotti di risaia: saltarei, pesciolino, pesce gatto, rane.

Una cucina «semplice», fatta con tutto ciò che si poteva trovare nelle risaie, che delizierà i palati dei più golosi. Non mancherà il riso alla Pilota, piatto tipico del mantovano, che ha origine dal nome dialettale dei braccianti delle riserie: infatti, le riserie sono dette "pile" e i "piloti" o "pilarini" erano appunto coloro che vi lavoravano. Visto che il lavoro nelle "pile" si svolgeva in modo continuato non c'era molto tempo da dedicare alla preparazione del pranzo e questa tecnica permetteva di cuocere il riso senza che fosse necessario seguirne la cottura. Al termine di "pile" il riso viene condito con il pistume, anche se in origine il condimento era molto più semplicemente un soffritto di cipolla.

Sabato 27 e domenica 28
Bigui con li sardelli e risotto di zucca e salsiccia - Associazione polisportiva San Giorgio '90 e Risosteria Mantovana
L'Associazione polisportiva San Giorgio '90 preparerà i bigoli, in dialetto mantovano bigui, spaghetti grossi, che nella cucina mantovana vengono conditi con le sardelle, la cipolla e l'olio. Oltre a questo tipico piatto del territorio, si potrà gustare un ottimo riso di zucca e salsiccia. Una ricetta che sa di calore, di famiglia, di connubio tra buona tavola e buon cibo. Il piatto è tipicamente autunnale, in questa stagione infatti si possono trovare zucche meravigliose dai sapori intensi e dai colori caldi. L'abbinamento con la salsiccia poi fa il resto, nasce così un primo piatto di grande effetto e di ottimo impatto.

Sabato 3 e domenica 4 febbraio

Tortello amaro, capunsel e risot mena’- Pro Loco Castel Goffredo e Confraternita del Capunsel Solferino. Il Tortello amaro di Castel Goffredo è un tipo di pasta ripiena simile al raviolo ed è un prodotto agroalimentare tradizionale riconosciuto da Regione Lombardia come tipico del territorio. È così chiamato per la presenza nel ripieno della balsamita, un'erba aromatica localmente chiamata erba amara, detta anche erba di San Pietro. Ancora oggi, a giugno, a Castel Goffredo si svolge la tradizionale «Festa del tortello amaro di Castel Goffredo».

Oltre ai tortelli si potranno assaporare i capunsei (termine dialettale che significa piccolo cappone). La loro storia locale e si rifà all'esperienza del borgo con il suo primo principe, Orazio Gonzaga, Principe, Marchese e Signore di Solferino. Detti anche «gnocchi di pane», sono un tipico prodotto della tradizione contadina mantovana, molto sostanzioso, che può essere consumato in brodo o asciutto e condito con burro fuso o ragù. Dopo la seconda guerra mondiale, il capunsel cominciò ad essere servito anche nelle osterie e nei ristoranti. A Solferino vengono cucinati con una variante: cioè l'aggiunta di amaretti sbriciolati all'impasto. Ma non mancherà il risot menà, un risotto vero e proprio, sempre con la salsiccia, ma morbido e mantecato. Un piatto di antica e consolidata tradizione.
 

Sabato 10 e domenica 11 febbraio

Macarun col stracot e agnoli. Polisportiva D. Borgo Virgilio. I macarun col stracot sono una particolarità culinaria che si propone di mantenere la tipicità e la tradizione della cucina delle vecchie osterie. I macarun al torchio saranno conditi con uno stracotto fatto «alla vecchia maniera» come lo facevano le nostre nonne. Non mancheranno però gli agnoli, uno dei capisaldi della cucina mantovana, quella delle festività e delle occasioni importanti. La tradizione mantovana vuole che vengono consumati il giorno di Natale nel brodo di carne di cottura e in sorbir d'agnoli, con aggiunta abbondante di formaggio grana. Il sorbir, al quale viene aggiunto del vino rosso, generalmente Lambrusco, rappresenta l'apertura al pranzo natalizio. La Polisportiva D. Borgo Virgilio li preparerà in brodo e asciutti. 
 

Sabato 17 e domenica 18 febbraio

Tortelli di zucca e risotto Lambrusco e salsiccia. Centro sociale Quistellese. I tortelli di zucca mantovani sono uno dei piatti più rappresentativi e ricchi della cucina italiana, eppure, questi tortelli così ricchi nascono dalla necessità di mangiare di magro il venerdì, ma soprattutto di riciclare gli avanzi della cucina.

Proprio per questo motivo nasce un accostamento azzardato, che vede il dolce con il salato, in questo caso la mostarda, gli amaretti e la zucca uniti al formaggio Parmigiano. Un perfetto equilibrio tra dolcezza e sapidità che rende unici questi tortelli, realizzati con i quattro ingredienti più tipici del territorio mantovano. Accanto ai tortelli si potrà gustare un ottimo risotto Lambrusco e salsiccia, un risotto da valle, proveniente da zone un tempo paludose e poi diventate fertili. Maiale, lambrusco, burro e formaggio, alimenti tipici del territorio mantovano, per realizzare un piatto che mantiene la caratteristica rustica e saporita di un risotto particolare.

Sabato 24 e domenica 25 febbraio

Riso alla pilota De. Co. e risotto alla villimpentese. Pro Loco Castel d'Ario e Comitato Villimpenta. Per la prima volta nella stessa cucina Castel d'Ario e Villimpenta, da sempre rivali, per una vera e propria sfida all'ultimo risotto.

Una rivalità che andrà a vantaggio dei buongustai perché le due Associazioni si cimenteranno nella preparazione del risotto migliore rispetto agli «avversari». La competizione tra i due Paesi ha però origini antiche e sarebbe nata dalla costruzione della ferrovia. Si risale al XIX secolo, quando venne costruita la linea Mantova-Monselice e si doveva scegliere se passare da Castel d'Ario o Villimpenta. A vincere fu Castel d'Ario, da qui l'inizio delle «ostilità». 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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