Ecco il viaggio dall'inferno al paradiso degli abbinamenti
Il fine è il piacere, il mezzo sono alcuni semplici regole che hanno a che fare con la nostra percezione umana di sapori e odori, ma anche con la felicità e la nostalgia. È così che si raggiunge il «paradiso» degli accostamenti cibo-bevande, come ha illustrato con la sua consueta spiritosa perizia Andrea Minoni di Stocchetti Beverage martedì sera, nell’ultima lezione di questa edizione di Chef per una Notte, ispirata dal settecentenario della morte di Dante.
Un’edizione che il conduttore Davide Briosi ha definito «una missione: siamo riusciti a esserci e non era scontato, e anche con ottimi risultati». «Abbiamo sperimentato nuove forme di comunicazione e sono piaciute - ha aggiunto la collega Clara Camplani -. Da ora non è più possibile inviare le ricette. Nei prossimi giorni la giuria si riunirà per decretare i vincitori, in attesa della serata finale, che ci sarà, al ristorante Carlo Magno di chef Beppe Maffioli e sarà trasmessa in diretta da Teletutto».
Ma prima qualche linea guida snocciolata dal personal drinker Andrea Minoni, a suo agio più che mai nei panni di un Virgilio... del gusto. L’abbinamento può essere a «specchio» (la bevanda è scelta in base a una sua caratteristica principale presente anche nel piatto), a «compensazione» (aggiungendo, con la bevanda, ciò che manca nel piatto), o a «provenienza territoriale» (se due ingredienti sono prodotti della stessa zona, tendenzialmente staranno bene insieme). «Bisogna poi tenere in considerazione altri due elementi fondamentali - precisa Minoni -: la felicità, perché alcune cose se bevute dove sono prodotte e con uno stato d’animo predisposto sono buone ma non sempre reggono il viaggio, e la nostalgia... canaglia, perché noi andiamo a cercare molto i gusti dell’infanzia».
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