Cucina

Ecco Desideri, i biscotti longobardi «made in Brescia»

Per festeggiare i primi dieci anni dall’entrata del complesso Santa Giulia-Parco archeologico nella lista del patrimonio Unesco.
DESIDERI, I BISCOTTI LONGOBARDI
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Burro, zucchero di canna, farina di frumento e di castagne, uova, Rum, sale e vaniglia. Non solo i sogni, ma anche i biscotti, sono «Desideri». Così si chiamano i frollini ispirati all’antica tradizione culinaria dei Longobardi e ideati dal Consorzio pasticceri artigiani di Brescia per festeggiare i primi dieci anni dall’entrata del complesso Santa Giulia-Parco archeologico nella lista del patrimonio Unesco.

Un obiettivo che la nostra città ha raggiunto il 25 giugno 2011 con altri sei siti (Cividale del Friuli, Castelseprio-Torba, Campello sul Clitunno, Spoleto, Benevento e Monte Sant’Angelo), insieme denominati «I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)». Tra le tante iniziative per celebrare il decennale non poteva mancare una strizzata d’occhio, anzi di gola, agli amanti dei dolci: «Abbiamo studiato la cucina di quel tempo - spiega il presidente del Consorzio pasticceri artigiani di Brescia Luigi Groli - e abbiamo appreso che castagne e frutta secca la facevano da padrone, così ci siamo ispirati per la ricetta: sono frollini al burro, ma con zucchero di canna e farina di castagne, quindi più digeribili rispetto alla ricetta classica, e resi particolarmente friabili da una piccola aggiunta di Rum».

Chi avesse già voglia di assaggiarli li può richiedere attraverso il sito assoartigiani.it, mentre da gennaio i biscotti saranno disponibili nelle 45 pasticcerie di Brescia e provincia aderenti al consorzio. «Un esempio di contaminazione - commenta il direttore della Fondazione Brescia Musei Stefano Karadjov - che un tempo non sarebbe stato capito. Anche l’alimentazione influenza ed è influenzata dalla cultura, di cui è parte essenziale». Sul tema, il 12 dicembre alle 15.30, è previsto un laboratorio per bambini dai 6 agli 11 anni al Museo di Santa Giulia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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