Cucina

Cena al ristorante? Un italiano su tre porta a casa gli avanzi

In occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare pubblicata l'indagine di Coldiretti
Avanzi al ristorante da portare a casa  © www.giornaledibrescia.it
Avanzi al ristorante da portare a casa © www.giornaledibrescia.it
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Vi è mai capitato di ordinare un po' troppo al ristorante o di essere talmente sazi da non poter finire? Il conto però va pagato per intero. E allora che fare? La soluzione è chiedere di portare a casa gli avanzi.

Ma solo un italiano su tre (33%) quando esce dal ristorante si porta talvolta a casa gli avanzi con la cosiddetta «doggy bag» mentre il 18% lo fa solo raramente. È quanto emerge dall'indagine Coldiretti/Ixè sugli sprechi alimentari degli italiani in vista della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare che si celebra il 5 febbraio.
Nel nostro Paese la situazione resta comunque molto lontana - nota la Coldiretti - rispetto ad altre nazioni a partire dagli Stati Uniti dove la borsa con gli avanzi è una nata addirittura negli anni '40 per diventare ormai una prassi naturale e consolidata tra la popolazione che coinvolge addirittura i Vip.
In Francia è stata fatta perfino una norma, rileva Coldiretti, che obbliga i ristoranti con più di 180 posti a sedere di avere in dotazione la doggy bag, ma l'abitudine di portarsi a casa gli avanzi è radicata anche in Cina, dove la richiesta del «dabao» (che significa «Mi faccia un pacchetto») è entrata nel galateo, e viene considerata un comportamento da persone educate. In Italia invece, precisa la Coldiretti, il 9% non la chiede perché non è educato, volgare, da poveracci e il 5% perché si vergogna. C'è peraltro un 28% di italiani che non lascia alcun avanzo quando va a mangiare fuori.
Una abitudine dunque che non ha ancora contagiato capillarmente l'Italia, osserva Coldiretti, «dove permangono molte resistenze nonostante la richiesta di portare a casa gliavanzi dei pasti consumati  nella ristorazione sia un diritto dei clienti sancito anche dall'entrata in vigore della legge 166/16 sugli sprechi alimentari che promuove l'utilizzo, da parte degli operatori nel settore della ristorazione, di contenitori riutilizzabili idonei a consentire ai clienti l'asporto degli avanzi di cibò».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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