Avocado, il prezioso superfood della nuova Sicilia tropicale
Avocado. E subito la mente corre alle vaste colture messicane e ancor più gradevolmente alla cremosa salsa guacamole. ideale per guarnire nachos e tortillas, annaffiati da una gelida "cervesa artesana". Ma da ormai quasi vent'anni questo frutto tipicamente tropicale ha trovato una nuova accogliente casa nel nostro Meridione, in particolare in alcune aree della Sicilia, da dove ben più del 50% della produzione prende le gratificanti strade dei mercati centro europei.
Proprio in questi giorni di novembre è iniziata la raccolta scalare dei primi verdissimi esemplari che proseguirà financo a marzo, Verdissimi, ormai maturi al punto giusto, possono entrare a pieno titolo nella dispensa di Stagioni in tavol@, che l'autunno ha un po' ridotto.
Costano quasi sempre un po' più dei concorrenti del Tropico, ma garantiscono un apporto salutare altrettanto consistente, oltre a profumi più complessi e una consistenza più burrosa persino degli originali in arrivo dal Centramerica, inevitabilmente penalizzati dalle lunghe rotte atlantiche che costringono spesso i coltivatori a raccogliere frutti ancora acerbi.
Spendere qualcosa in più significa però, anche in questo caso, spendere alla fine meno, poichè avremo un prodotto migliore, non raramente biologico e nato in coltivazioni recenti e sostenibili anche sul versante ambientale, decisamente lontane dai guasti piùvolte denunciati delle monocolture intensive messicane.
IL PARERE DELL'ESPERTO. L'avocado è in Italia il protagonista di un autentico exploit con un incremento nelle preferenze dei consumatori che ha ben pochi eguali. In meno di vent'anni infatti gli acquisti si sono praticamente decuplicati, ovvero moltiplicati per dieci, con crescite esponenziali negli ultimi tempi.
Un fenomeno che ha avuto andamenti analoghi anche in altri Paesi del centro e del nord d'Europa, facendo crescere la domanda e rendendo non raramente anche più remunerativi i prezzi per i coltivatori.
Una concomitanza di fattori che ha convinto più d'un giovane e dinamico agricoltore - in Calabria, in Puglia e massimamente in Sicilia - a mettere a dimora diverse varietà d'avocado spesso in luogo degli agrumeti tradizionali sempre meno redditizi.
Complice uno dei pochissimi effetti positivi del cambiamento climatico globale, che ha reso assai meno frequenti gli inverni con temperature sottozero (vero e quasi unico pericolo mortale per la coltivazione di questo frutto tropicale), i nuovi impianti hanno dato subito grande soddisfazione, spesso in coltivazioni biologioche e a basso impatto ambientale anche per il limitato consumo di acqua.
Le piante di avocado, in massima parte delle varietà Haas, coltivate in Sicilia - in alcune aree particolarmente vocate ai piedi dell'Etna o nella zona dei bassi Nebrodi messinesi e nel Trapanese - danno infatti frutti molto profumati e "grassi" che molti consumatori, anche tedeschi e olandesi, prediligono nonostante i prezzi mediamente più alti della concorrenza.
Anche per questa ragione non è sempre facilissimo trovarli qui da noi, quasi mai nella grande distribuzione. Ma la ricerca dal fruttivendolo di fiducia o con l'ormai pervio sistema di e-commerce non delude (così come tanti sopportano convintamente l'esborso anche di 8/9 euro al chilo) perchè l'avocado appena colto è una vera miniera di salute.
C'è stato chi non ha avuto dubbi nel qualificarlo quale superfood, ma anche senza le esagerazioni modaiole, si tratta d'un frutto ricchssimo di acidi grassi benefici, come gli Omega 3, e di vitamine (K, C, B, E) ed è prezioso per l'aumento del colestolo "buono" e la riduzione di quello "cattivo" nel sangue, con tutte le evidenti conseguenze positive sulla difesa del cuore e di tutto il sistema vascolare.
Le fibre inoltre sono un ottimo aiuto nella digestione ed anche la sensazione di sazietà che trasmette è particolarmente utile nei regimi dietetici ipocalorici. La relativa facilità nel reperimento invernale ne fa inoltre una vera risorsa in una stagione avara di altra frutta egualmente salutare.
LA RICETTA. Anche un semplice toast all'avocado con le fettine del frutto condite di qualche goccia di lime, olio extravergine d'oliva e sale può rappresentare uno snack dietetico e generoso di benefici per il nostro organismo, ma certamente sono le insalate con avocado e altre verdure, o gamberi e totani scottati, che possono dare originale freschezza a un pranzo o a una cena.
Qui però siamo partiti evocando il Messico e la ricetta che suggeriamo non può essere altra dalla salsa guacamole, una presenza fresca e insolita che può arricchire splendidamente un aperitivo con salumi, formaggi e grissini, patatine croccanti, piadine, nachos e tortillas, ma pure accompagnare carne e pesce dando al menù un tocco tropicale che non guasta mai.
E anche se nei locali alla moda sono di tendenza le varianti magari con panna, pomodoro, aglio e altre spezie qui stiamo sul classico utilizzando solo polpa di avocado, lime, peperoncino - più o meno piccante a seconda del vostro gusto - cipolla e prezzemolo o coriandolo.
Prendete innanzitutto l'avocado, ben maturo (magari portandolo un po' oltre la sua miglior forma tenendolo un paio di giorni con le mele che ne favoriscono l'ulteriore maturazione), tagliatelo a metà e privatelo del nocciolo centrale.
Estraete la polpa con l'aiuto d'un cucchiaio e riducetela in poltiglia con l'aiuto d'una forchetta o del mortaio (non frullate assolutamente, ché rovinereste tutto).
Aggiungete il succo di lime, il peperoncino, la cipolla e il prezzemolo (o il coriandolo) ben tritati ed amalgamate correggendo di sale e pepe. Lasciate un'oretta a riposare in frigorifero e il gioco è fatto.
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