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Arriva Alchimie, il primo «festival» dedicato agli amari bresciani

Barbara Fenotti
Appuntamento domenica al teatro Sicomoro di Montirone con ingresso gratuito: presenti 24 etichette da degustare coi formaggi
  • Arriva Alchimie, il «festival» degli amari bresciani
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Stimolare, diffondere e ampliare il mercato dell'amaro bresciano, creando un'occasione di incontro per coloro che vogliono avventurarsi in sapori nuovi e, in particolar modo, tra i produttori locali e gli appassionati di liquori.

Ecco condensata in poche righe la prima edizione di «Alchimie: gli artifici del gusto racchiusi nella magia delle erbe», che si svolgerà domenica 25 febbraio al teatro Sicomoro di Montirone grazie alla sinergia tra Vini&Cucina Bresciana e Brescia nel piatto in collaborazione con il Comune di Montirone e il patrocinio della Provincia di Brescia. Per un'intera giornata, dalle 9.30 alle 18.30, il teatro ospiterà la manifestazione dedicata agli amanti del gusto e a coloro che vogliono avvicinarsi a nuove esperienze olfattive e accostamenti culinari inediti. L’ingresso alla fiera-mercato è gratuito.

Nel corso della giornata verranno proposte diverse iniziative, gratuite e a pagamento, che vanno dai laboratori di abbinamento amari e formaggio a quello tra le alchimie botaniche e la cultura dell’acqua. Occorre prenotarsi tramite il sito www.alchimieinfiera.it.

I produttori

All'appello hanno risposto circa una ventina di produttori di amari bresciani (tra vermouth, amari, elisir e bitter), per un totale di 24 etichette da degustare: dalle creazioni classiche tramandate di generazione in generazione alle reinterpretazioni audaci e moderne, ogni etichetta presente rappresenta un tassello prezioso nel mosaico dell'amaro Bresciano. Dal Garda al Sebino passando per le tre valli.

Questi ultimi anni sono stati caratterizzati dal boom della produzione di amari, un fenomeno che unisce la tradizione secolare alla modernità. Genziana, menta, timo, camomilla, sambuco, melissa, ginepro, achillea, salvia, iperico, pino mugo, lichene, alloro, rosmarino: la lista degli ingredienti che può comporre un amaro è davvero infinita e i territori bresciani ne amplificano il fascino. Le botaniche e gli aromi che caratterizzano questo paesaggio sono la linfa vitale di una miriade di nuove realtà produttive. Giovani imprenditori, ricchi di determinazione e con una visione innovativa, si stanno facendo strada sui mercati, portando avanti la gloriosa tradizione amaricante di Brescia con creatività e passione.

Formaggi

Perché amari e formaggi? Che cos'è il latte se non il risultato di un'elaborazione delle erbe e dei loro profumi? Il formaggio rappresenta la trasformazione del latte stesso, mentre gli amari sono la perfetta sintesi di quelle stesse erbe.

«Alchimie è una startup che si propone di offrire un'esperienza sensoriale unica - ha osservato Massimo Tacconi, vicepresidente della Provincia, in occasione della presentazione dell’evento tenutasi stamattina in Broletto -, coinvolgendo la comunità locale e i visitatori in un viaggio attraverso la storia, i sapori autentici e la magia delle erbe. Il filo conduttore dell'evento sono proprio le erbe, da cui tutto inizia. Per questo all’iniziativa saranno presenti anche formaggi, infusi, tisane e molto altro ancora. Ben più di una semplice fiera-mercato, la manifestazione è da intendersi come un palcoscenico nato per mostrare il patrimonio locale in maniera inedita. Gli amari saranno presentati attraverso accostamenti e combinazioni insolite con i formaggi, mieli e molto altro».

«L'Italia si distingue per la vasta e variegata produzione di liquori, amari, bitter e vermouth rispetto ad altre tradizioni europee - spiega il vicedirettore e fondatore di Vini&Cucina Bresciana Germano Bana -. Questo fenomeno può essere attribuito a una combinazione di fattori storici, sociali, religiosi, climatici, morfologici e caratteriali che hanno plasmato la cultura liquoristica del paese nel corso dei secoli». 

Il Paese dell’amaro

«L'Italia è da considerare, dunque, il paese dell'amaro - ha sottolineato il co-fondatore di Brescia nel piatto, Francesco Spacagna, in occasione della presentazione della fiera mercato avvenuta stamattina in Broletto - e Brescia si distingue come un importante centro nella tradizione liquoristica italiana, ereditando la specializzazione nell'anice da Venezia e diventando famosa per il suo Anesone Triduo di Orzinuovi».

«Non solo i fattori storici, ma anche quelli climatici hanno giocato un ruolo cruciale affinché la Leonessa d'Italia potesse vantare nel corso dei secoli primati liquoristici comprovati da documenti e manuali - ha raccontato il gastronomo Marino Marini -. Il suo clima favorevole ha permesso la diversificazione della flora e la creazione di microclimi ideali per la coltivazione di erbe e piante aromatiche, ingredienti essenziali per i liquori. "Amare senza amaro non si puote" annotava il cardinal Pietro Bembo noto scrittore nato da una potente famiglia patrizia veneziana nella seconda metà del Quattrocento.

E da amare è Brescia e la sua provincia soprattutto quando è amara. Questo territorio, infatti, anche quando si presenta amaro, riesce ad affascinare e conquistare».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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