Apre a Brescia diametrodiciotto, dove il gusto è su misura
Immergetevi in una eleganza sobria, raffinata, dove le luci piovono calde sull’essenza bionda del tavolo. Fate correre gli occhi lungo gli spazi dalle geometrie pure e prendete posto vicino alle vetrate, sorridete agli arbusti verdi che si slanciano dai vasi verde bosco. A quel punto aprite il menù e scegliete tra un Alice guarda i capperi o un Paesano in città, soffermatevi indecisi su un Mora Mora (la mortadella) o un Non fanno solo vino (finocchiona di cinta senese e pecorino toscano Dop).
In un’atmosfera in pieno stile Scandi, lontano, almeno per pranzo, dalle dannose blu light, riceverete, nel giro di poco, un box di legno: qui la plastica è ovviamente bandita. Prima di affondare il morso, assaggiate con gli occhi il contenuto di questa inusuale stoviglia che mantiene il tepore e la fragranza del disco di pasta lievitata, farcita o guarnita come avete, infine, scelto.
Benvenuti a diamentrodiciotto, un nuovo locale, aperto poco più di un mese fa a Brescia in via Cefalonia, a ridosso della rotonda, nelle stanze dove un tempo c'era una banca prima e una sala slot dopo. La creatura è nata, come spesso accade per ciò che nella vita si manifesta con i connotati di una sorpresa, da un errore. Una lievitazione che ha imboccato una strada non battuta e cha ha dato come esito una base di pane leggera e croccante, che nella testa di chi l’ha preparata aveva già trovato futuro.
A immaginare la storia di questo ibrido - non è una pizza e tantomeno un panino - è il bresciano Antonio Cotelli, 55enne manager d’azienda, ma con la mano e il palato da panificatore - «la mia passione è il pane» - che, insieme alla moglie Barbara Albanese, architetto di professione, nel giro di un paio di anni hanno dato pareti e arredo al loro sogno imprenditoriale. «Mancava la parte operativa - racconta Cotelli - così abbiamo cercato chi potesse stare sul campo con la competenza necessaria».
Grazie a Linkedin hanno incontrato Davide Scalmana. Alla coppia si è aggiunto il 28enne bresciano, gastronomo formato all'università del gusto di Pollenzo e che nel cv portava in dote anche esperienze nella ristorazione milanese. «Ci siamo trovati, ciascuno con le proprie abilità, età e gusti, siamo molto trasversali e proprio per questo il bouquet è vario» dice Barbara.
Un team che, una volta composto, è stato capace di trovare il posto adatto - «questa è una zona interessante, lambisce l’area business di Bresciadue, e sfiora quella residenziale del quartiere Don Bosco e mai come in questo periodo vive una fase di rilancio e qualificazione» - lo ha ristrutturato e reso pronto all’accoglienza di chi vuole fare una pausa pranzo curata e piacevole. Un locale che ha dato lavoro anche a due persone che si muovono in cucina. Tutto, ruota, naturalmente, intorno al diametrodiciotto.
«Si tratta di un prodotto artigianale, un lievitato che viene realizzato ogni giorno da un maestro panificatore bresciano, Armando Guerini. Grazie alla sua consulenza, alle nostre richieste e a svariati assaggi e aggiustamenti, abbiamo calcolato che 18 centimetri è la misura che regala la giusta sazietà senza appannare la ripresa lavorativa. È un impasto a base di farine di qualità che lievita 24 ore. Viene fatto giornalmente e ogni mattina consegnato, è cotto per il 90% e viene rifinito in cucina. Le materie prime arrivano da ricerca condotta con la guida della qualità (olio del Garda, pecorino di Pienza, finocchiona Igp....ad esempio) e gli abbinamenti seguono le stagioni, per un menù che si rinnova in base agli ingredienti. Tutto è fresco e preparato al momento». Esiste poi una scelta fuori diametro, ovvero primi piatti o insalate, in questo periodo si può trovare una vellutata di zucca con polpo.
Il servizio è essenziale: si ordina in cassa e un buzzer avvisa che il diametro è pronto. Ma il diametro è anche delivero e take away. Se ci si ferma, si consuma al tavolo e, sebbene si tratti della formula fast restaurant, l'ambiente chiama a indulgere per due chiacchiere ancora. «Ci stiamo rendendo conto che la proposta funziona anche la sera - racconta Davide -, persone vengono proprio per la cena con gli amici e il pasto non è più una veloce pausa».
Negli occhi degli ideatori diametrodiciotto ha ancora molta strada davanti. «Il progetto sviluppato vede l’apertura di altri locali. Abbiamo ideato la proposta come qualcosa di duplicabile e, nelle nostre speranze, c’è proprio questa idea di poterlo vedere moltiplicato in giro per l’Italia e perché no, anche all’estero».
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