Volontariato, a Villa Carcina e Lumezzane 50 anni di soccorso
Cinquant’anni di impegno e solidarietà, raccontati da chi ogni giorno dedica il proprio tempo al prossimo. I Volontari Ambulanza di Villa Carcina e la Croce Bianca di Lumezzane celebrano il mezzo secolo di attività, un traguardo di crescita e trasformazione, sempre al servizio delle persone.
A Villa Carcina
A Villa Carcina, il presidente Ruggero Bertazzi ripercorre l’evoluzione dell’associazione: «Cinquant’anni fa si metteva semplicemente una persona sulla barella. Oggi in ambulanza facciamo l’elettrocardiogramma e presto anche la prova della glicemia. Tutto è più formalizzato, ma non dimentichiamo mai che il nostro verbo è la solidarietà». Da venti volontari degli anni Settanta, il gruppo è cresciuto fino a contare 140 persone attive, due postazioni operative e una gamma di servizi che va oltre l’emergenza, per includere il supporto ai disabili, ai dializzati e ai fragili.
Bertazzi sottolinea però le difficoltà del momento: «Dopo il Covid, il numero di nuovi volontari è calato. Se nel 2019 un corso di primo soccorso attirava 70-80 persone, oggi ne arrivano 25, di cui solo 6 o 7 continuano”. Nonostante ciò, l’associazione guarda al futuro, coinvolgendo le scuole e trasmettendo ai giovani il valore del volontariato come «humus della coesione sociale».
A Lumezzane
Anche a Lumezzane si celebra lo stesso traguardo: i 50 anni. Salvatore Latorracca, presidente della Croce Bianca da maggio, racconta con entusiasmo il percorso dell’associazione: «Siamo cresciuti tanto, arrivando a 350 volontari e 16 mezzi. La nostra nuova sede, inaugurata nel 2007, e il centro di formazione del 2013 ci permettono di offrire servizi sempre migliori alla comunità».
Quest’anno, l’anniversario è stato celebrato con una serie di eventi significativi. «Abbiamo organizzato serate informative, eventi teatrali e il Lume Emergency Day, conosciutissimo in tutto il Nord Italia», spiega Latorracca. Tra i progetti più recenti, l’iniziativa Lume Cardio Sicura ha portato alla certificazione di 100 cittadini per l’uso del defibrillatore. Anche qui, però, non mancano le difficoltà. «La crisi del volontariato si fa sentire - ammette Latorracca -.
I giovani sono pochi e manca il ricambio. È un problema che le istituzioni devono affrontare, perché senza volontariato sarà un disastro per tutti». Intanto, però, si va avanti grazie al sostegno delle comunità locali, dei cittadini e del tessuto economico.
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