Violenza sessuale su bimba, il sindaco di Collio: «Clima incandescente»

Mirella Zanini ha anche richiesto un incontro al prefetto Polichetti, che ha confermato la propria disponibilità «nella logica di una collaborazione che porta a gestire l'accoglienza insieme e nell'interesse del territorio»
L'hotel Al Cacciatore che ospite i migranti a San Colombano di Collio - © www.giornaledibrescia.it
L'hotel Al Cacciatore che ospite i migranti a San Colombano di Collio - © www.giornaledibrescia.it
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«Non sapevamo nulla dell'accaduto sino a stamattina. Così quando ho letto della notizia della ragazzina molestata quindi rimasta incinta, la mia prima reazione oltre all'indignazione è stata di contattare la Prefettura di Brescia.

Lunedì voglio un incontro col prefetto Andrea Polichetti per chiarire i termini di questa vicenda che è scoppiata nel Cas di San Colombano e che non fa altro che confermare non solo tutte le nostre perplessità sulla presenza di questa struttura di accoglienza con ospiti che non si sono mai integrati, ma anche le difficoltà di convivenza più volte segnalate alle istituzioni».

Istituzioni che, a detta di Mirella Zanini, sindaco di Collio dal 1999, hanno sempre evitato il confronto diretto, anche quando «le risorse del Comune erano insufficienti a coprire i fabbisogni come quando il Comune fu condannato a pagare 75mila euro per il caso dell'accoglienza di una cittadina moldava che avevamo impugnato, poi perdendo».

«Siamo una comunità di 2.150 abitanti e gli ospiti dell'hotel Al Cacciatore di San Colombano sono 20: troppi per una frazione di 1.000 persone. Abbiamo avuto diversi problemi, tra cui la segnalazione qualche settimana fa da un residente peraltro straniero che non avrebbe più fatto fare ginnastica all'aperto alla figlia nel centro sportivo vicino alla scuola a causa dello stazionare di gruppi di giovani stranieri nel centro stesso».

Futuri sviluppi

In Comune qualcuno racconta che il sindaco avrebbe fatto mettere alla struttura un cartello di divieto di accesso: «Una soluzione poi abbandonata dopo una paziente mediazione col Cas. Ma il problema di convivenza esiste e ora di acuisce» continua il sindaco.

Ora scoppia questo caso destinato al rilievo nazionale: «La gente deve sapere che i sindaci non sanno chi sono gli ospiti. Arrivano dei codici dietro ai quali ci sono persone, ma a noi non è dato sapere chi sono gli ospiti del Cas. Certo, anche io mi chiedo dove fossero quando accadevano i fatti la madre, gli educatori e gli addetti dell'onlus. Ma ormai è tardi per dare risposte. Ora attendo lunedì per sentire il Prefetto, ma qui il clima da oggi si è fatto incandescente».

Il commento del prefetto

«C'è un'indagine penale in corso, la magistratura è al lavoro e avrebbe individuato anche l'autore. Certo rimane un fatto di una gravità assoluta». Sono le parole del prefetto di Brescia Andrea Polichetti. Rispetto a quanto dichiarato dal sindaco del paese dell'Alta Valtrompia Mirella Zanini, ha aggiunto: «Da parte mia c'è piena disponibilità ad incontrare il sindaco, anche nella logica di una collaborazione che porta a gestire l'accoglienza insieme e nell'interesse del territorio».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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