CronacaBassa

Via libera di Regione, l’ex Sei di Ghedi cambia pelle col progetto di Valsir

Gianantonio Frosio
Nell’area di 400mila metri verrà creato un centro produttivo e spedizioni da 130 milioni
Un rendering del progetto - © www.giornaledibrescia.it
Un rendering del progetto - © www.giornaledibrescia.it
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Dopo quello per il progetto del nuovo polo scolastico, dalla Regione Lombardia arriva un altro importante via libera per Ghedi. È infatti arrivato il Paur, il Provvedimento autorizzativo unico regionale, che dà un primo via libera ai lavori alla ex Sei: un’area da 400mila metri quadrati che, acquisita da Valsir, verrà trasformata in un centro produttivo e spedizioni.

Valsir l’aveva chiesto due anni fa; è arrivato ora. Non c’è da stupirsi, perché si tratta di un documento articolato, che riunisce tutte le autorizzazioni che fanno riferimento alla stessa Regione, ma anche alla Provincia, al Comune, all’Arpa, all’Ast e, nel caso specifico, anche all’Aeronautica militare. L’arrivo del Paur significa che, da oggi, Valsir può iniziare i lavori.

Il progetto

Affinché le ruspe entrino in azione passerà qualche settimana perché si tratta di un intervento molto complesso e costoso: parliamo di un investimento di 130milioni di euro, che creerà 400 nuovi posti di lavoro.

Dal licenziamento del Paur, Valsir ha un anno di tempo per iniziare i lavori e tre anni per finirli. Si parte con che comprende la realizzazione di magazzini automatici e tradizionali, uffici, foresteria, accesso e, naturalmente, viabilità. Tutti questi edifici (ecco spiegato il coinvolgimento dell’Aeronautica militare) non devono superare un’altezza stabilita, perché l’area interessata è sulla rotta di atterraggio dei caccia che vanno e vengono dalla base di Ghedi. Il magazzino, ad esempio, avrà un piano interrato (6 metri sotto il livello del suolo) e così la struttura non supererà i 15 metri di altezza.

Il Paur ingloba anche il progetto esecutivo dell’ultimo tratto della tangenziale nord che Valsir si è impegnata a realizzare a sue spese: 1,7 chilometri per un valore di 2,5 milioni di euro. Col Paur in mano, si può procedere con gli espropri.

«È un obiettivo al quale tenevo in modo particolare - dice il vicesindaco Giovanni Cazzavacca - perché porta una grande impresa sul nostro territorio con conseguenti effetti benefici sotto il profilo economico e sociale. Un risultato raggiunto anche grazie al lavoro svolto dagli uffici comunali in sinergia con Provincia e Regione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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