CronacaGarda

Via Camerate a Toscolano resterà chiusa per tutta l’estate

Simone Bottura
Dopo la frana del 2021, ora via al monitoraggio con i sensori, che però richiederanno 5 o 6 mesi. Tempi ancora incerti dunque per la riapertura del percorso
I monitoraggi della frana a Toscolano dureranno 5 o 6 mesi
I monitoraggi della frana a Toscolano dureranno 5 o 6 mesi
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Via Camerate: ancora tempi incerti per la riapertura. Quel che è certo, invece, è che la strada non sarà transitabile per tutta estate.

La situazione, dopo le frane del 2021, è in evoluzione e i tempi geologici mal si conciliano con le speranze di chi si augura di veder presto riaperto questo percorso che da Gaino si incunea verso l’entroterra tra i monti Pizzocolo e Castello, portando al Palazzo di Archesane, da dove sale il sentiero per il rifugio Pirlo allo Spino, o al borgo alpino di Campei de Sima.

Per gli escursionisti, ma anche per i proprietari delle abitazioni che si trovano in zona, l’unica alternativa è passare da Navazzo di Gargnano.

Il punto sui lavori

Nei giorni scorsi sono stati posizionati i sensori per monitorare i movimenti della frana e capire se il dissesto si è stabilizzato o è ancora in assestamento.

«È un’operazione complessa - spiega il vicesindaco e assessore al Lavori pubblici Vittoria Goi - che ha richiesto perforazioni fino a 28 metri di profondità». Quanto alla previsione di un’eventuale riapertura della strada, i tecnici non portano buone notizie: «Questi sensori - riferisce Goi - richiedono un monitoraggio di cinque o sei mesi per garantire la corretta attendibilità delle informazioni geologiche raccolte. Prima di ragionare su eventuali riaperture dovremo aspettare ancora. Solo una volta ottenuti i risultati del monitoraggio potremo fare le opportune valutazioni».

Precipitazioni

Va detto che l’intervento sul versante franato è stato rallentato negli ultimi mesi dalle piogge, così come dalla necessità di rilasciare acqua dalla diga di Valvestino, operazione che non ha reso agevole e in alcuni casi ha impedito, per ragioni di sicurezza del cantiere, lo svolgersi dei lavori in alveo.

Ricordiamo che la strada è chiusa dal maggio del 2021, quando, in due occasioni, dal fianco orografico destro della forra, ovvero dal versante del Pizzocolo, si staccarono grandi quantità di rocce e massi di dimensioni importanti, determinando la chiusura al traffico veicolare e pedonale della strada all’altezza della sorgente dell’Acqua Salata. Situazione che, come detto, è destinata a protrarsi ancora per diverso tempo. Almeno fino al prossimo autunno. Con buona pace di chi auspicava una riapertura più celere.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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