Vetrine spaccate ai ristoranti palestinesi, protestano in 200
«Chi sostiene il genocidio in Medio Oriente è fascista. Le realtà imprenditoriali che sono state toccate dai danneggiamento nel weekend sono attività che in qualche modo e a diverso titolo sono legate alla volontà di condannare il genocidio e si sono sempre mostrate vicine a chi sostiene come la Palestina debba essere territorio Libero».
Dal presidio organizzato nella piazzetta Bella Italia emerge concorde un messaggio: «Una solenne condanna verso qualsiasi forma di prevaricazione e qualunque voce che fomenti odio mentre si ribatte la nostra vicinanza agli imprenditori palestinesi danneggiati».
Sono circa 200 le persone che hanno aderito all'appello del Magazzino 47 e dei comitati che si sono schierati a fianco della Palestina per condannare quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica ai ristoranti in città. I relatori non fanno mistero che la matrice dei danni riportati a differenti locali potrebbero anche non essere politica. Non di meno il messaggio unitario che esce è la ferma condanna nei confronti di qualsiasi prevaricazione «nei confronti di quelle voci che non condannano fermamente il genocidio».
Una presenza dunque pacifica ma che fa levare forte e alto la voce della protesta di Brescia vicina alla Palestina e alla condanna di qualsiasi forma di prevaricazione sociale.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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