CronacaBassa

Velodromo di Montichiari, si avvicina l’apertura pubblica

Giulia Bonardi
È stata raggiunta l’intesa con la Federazione ciclistica italiana per la possibile gestione con accanto la foresteria e una pista per bambini
Velodromo di Montichiari, si va verso la riapertura
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La parola fine sull’intricata vicenda del velodromo di Montichiari da anni sotto sequestro per mancanza del certificato antincendio e delle opere conseguenti è stata messa forse ieri mattina nell’ambito di un incontro fra l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Togni e la Federazione ciclistica italiana (Fci) rappresentata dal presidente Cordiano Dagnoni e dal suo segretario Marcello Tolu.

Si chiude, forse, un capitolo per aprirne un altro che contempla non solo l’apertura della struttura al pubblico, traguardo auspicato più volte, anche in maniera polemica dalle società locali e dal comitato provinciale della Fci, ma un progetto ben più ampio che comprende una palazzina di servizi da costruire accanto alla pista, unico impianto coperto in Italia, e un ciclodromo dove far crescere e allenare i bambini. Questi due ultimi progetti sono stati finanziati con 4 milioni di euro con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e dovranno essere completati entro il 2026.

Il progetto della palazzina dei servizi per il velodromo di Montichiari
Il progetto della palazzina dei servizi per il velodromo di Montichiari

La situazione

Ma procediamo con ordine spiegando quanto è avvenuto. Ieri mattina si è svolto un incontro tra il sindaco e la Federazione ciclistica «per definire l’affidamento della gestione del velodromo di Montichiari e del nascituro Centro del Ciclismo con la palazzina dei servizi e il ciclodromo». Ad annunciarlo è lo stesso primo cittadino Marco Togni.

Riprendendo e citando paragoni ormai entrati nella storia della prossima rinascita della struttura, Togni ha affermato che «Montichiari diventerà la Coverciano del ciclismo perché, come nel calcio, sarà il Centro Nazionale della Federazione Ciclismo». E ancora: «Oltre agli allenamenti degli atleti della nostra Nazionale, come in passato, il velodromo sarà aperto alle altre squadre nazionali, ma sarà a disposizione anche delle squadre e associazioni provinciali e regionali», ha proseguito Togni, dopo l’incontro con la Federazione. Buone notizie anche per gli appassionati cicloamatori: «Potranno tornare a girare sulla pista di legno», ha aggiunto il sindaco.

Prima il dissequestro

Prima di questa apertura è necessario tuttavia il dissequestro della struttura oggi aperta in deroga solo alla Nazionale azzurra in vista delle Olimpiadi. «Siamo a buon punto, presenteremo a giorni le carte per ottenere il dissequestro», poi si aprirà per la struttura un nuovo capitolo. Il progetto di rinascita di una struttura inaugurata ufficialmente nel 2009 e attiva per una decina di anni, prevede la realizzazione della «nuova palazzina dei servizi che ospiterà oltre ad alcuni alloggi, un centro di medicina sportiva, un centro biomeccanico e di posizionamento in bicicletta – conferma e ripete il sindaco –. Il velodromo essendo una struttura chiusa e non influenzata dagli eventi atmosferici è quindi ideale per monitorare le prestazioni degli atleti».

La pista per bambini

Il nuovo ciclodromo sarà realizzato a est del velodromo
Il nuovo ciclodromo sarà realizzato a est del velodromo

E ancora: «Il nuovo ciclodromo a fianco sarà un circuito aperto a tutti e dove bambini e ragazzi potranno avviarsi al ciclismo in totale sicurezza tramite apposite scuole senza incorrere nel pericolo della strada – ha aggiunto il sindaco, soddisfatto per il lavoro e l'impegno investiti dalla sua Amministrazione –. Tutto questo grazie alla partecipazione al bando Pnrr del valore di 4 milioni di euro a cui come Amministrazione abbiamo partecipato e che la Federazione ha deciso di sposare».

Poi una nota polemica in clima elettorale. «Le nostre amministrazioni di centro destra, al velodromo hanno sempre creduto, qualcun altro invece l’ha sempre osteggiato». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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