Veglia delle Palme, il vescovo ai giovani: «Siate pellegrini di speranza»
«Questo mondo che noi amiamo è ferito: è un mondo che giace nelle tenebre e nell’ombra della morte che facilmente si adatta alle logiche oscure e torbide». Ai giovani radunati in un Duomo affollato di oltre un migliaio di fedeli per la veglia delle Palme, il vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada, ha rivolto un messaggio incentrato sul contrasto tra due opposti: le tenebre e la luce. Nel nome del giubileo, l’invito è a scegliere la seconda: «Camminiamo nelle strade del mondo come pellegrini di speranza», ha detto.
«Verso la luce»
«Verso la luce» era d’altronde il titolo della veglia, ripreso dalle parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni letto durante la celebrazione («Chi fa la verità viene verso la luce»). Il mondo che sta nelle tenebre, ha detto il vescovo, è un mondo in cui «si odia la luce. Tutto ciò che è nascosto deve rimanere tale e così il mondo si copre di una coltre scura. È il mondo di chi si è sottomesso alla tirannia dell’io», un mondo «avido e senza scrupoli. È il mondo della menzogna, dell’inganno, della doppiezza, dell’ipocrisia, che generano la paura di essere scoperti e poi la vergogna di venire smascherati». Una realtà, ha detto, in cui «domina la solitudine».
A questo mondo, ha spiegato Tremolada ai giovani, se ne oppone un altro: «Il mondo redento di chi fa la verità e di chi viene verso la luce, di chi non ha nulla da nascondere e fa tutto alla luce del sole, lasciando serenamente trasparire ciò che porta nel cuore. È il mondo dell’onestà e della trasparenza». In generale, ha ricordato il vescovo, nel mondo «ciò che splende di bellezza è l’amore generoso e gratuito, coraggioso e fedele, le opere di bene, la carità, l’amore per i cari e i lontani, per i poveri e perfino per i nemici».
Giubileo della speranza
Un messaggio che il vescovo ha collegato al «Giubileo della speranza» di quest’anno, all’interno del quale si inserisce anche la celebrazione di oggi. La veglia con i ragazzi delle parrocchie, appuntamento tradizionale della Diocesi di Brescia, era infatti uno degli eventi propedeutici al Giubileo dei giovani che si terrà a Roma dal 28 luglio al 3 agosto, dedicato ai ragazzi tra i 18 ai 35 anni.
Prima della celebrazione, molti giovani hanno potuto confessarsi nel cortile del Palazzo vescovile, da cui è poi partita la processione con le palme verso la cattedrale. Davanti all’altare i giovani hanno posato pure una barca a vela stilizzata, riproduzione del logo del Giubileo. Ai giovani il vescovo ha ricordato le parole chiave dell’anno giubilare: «Riscatto, riconciliazione, perdono, rinnovamento spirituale, conversione del cuore». Ai giovani l’invito a «meditare sulla grazia del Giubileo, cogliendone il rapporto con la luce. Grazia e luce si richiamano entrambe ed evocano bontà e bellezza, che unite suscitano la gioia».
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